Come gestire i diritti d’autore nei podcast

Come gestire i diritti d’autore nei podcast

Come gestire i diritti d’autore nei podcast: guida pratica per creatori consapevoli

Se stai pensando di lanciare un podcast, o magari lo stai già facendo, c’è un aspetto che non puoi permetterti di ignorare: i diritti d’autore. Spesso sottovalutato, questo tema può diventare un vero e proprio ostacolo se non viene gestito correttamente.

Citare la fonte, o usare pochi secondi di musica, non sembra possa mettere al sicuro.

In questo articolo ti spiego in modo chiaro e pratico tutto quello che devi sapere per evitare problemi legali e produrre contenuti audio nel pieno rispetto della legge. Parleremo di musica, interviste, citazioni, jingle, SIAE, licenze libere e molto altro. Una guida completa pensata per creatori, aziende, e appassionati di podcasting.

Perché è importante conoscere i diritti d’autore?

Ogni volta che utilizzi contenuti creati da altri, un brano musicale, un estratto audio, una registrazione di terzi, stai entrando nel territorio del copyright. E se non gestisci i diritti nel modo corretto, potresti:

  • Incorrere in sanzioni economiche;
  • Vedere il tuo podcast rimosso dalle piattaforme;
  • Avere problemi di reputazione, soprattutto se rappresenti un brand.

Essere informati ti permette di tutelarti e lavorare in modo professionale.

Cosa sono i diritti d’autore?

Il diritto d’autore (o copyright) tutela le opere dell’ingegno, come testi, musica, immagini, performance artistiche e molto altro. In Italia e in Europa, è regolato dalla Legge 22 aprile 1941 n. 633, mentre a livello internazionale ci sono convenzioni come quella di Berna.

Nel caso dei podcast, i contenuti protetti da copyright includono:

  • Musica (anche di sottofondo);
  • Registrazioni audio;
  • Interventi di terzi (interviste, voci altrui);
  • Citazioni estese da libri, articoli o film;
  • Sigle, jingle e sound design non originali.

Musica e podcast: cosa puoi usare e cosa no?

La musica è uno degli elementi più problematici per chi fa podcast. Anche pochi secondi di una canzone famosa possono costarti caro se usati senza licenza. Ecco cosa devi sapere:

1. Musica commerciale

Vuoi usare la tua canzone preferita in apertura? Attenzione: anche 5 secondi sono protetti dal diritto d’autore. Se non hai acquistato una licenza, non puoi usarla!

Nemmeno per scopi “educativi” o “non commerciali”.

Qui però mi sento di annotare che non poterlo usare per questi due scopi è una scelta errata per molti motivi. Credo che l’industria discografica debba rivalutare la posizione di questi due scopi, magari limitandoli temporalmente (esempio: dopo 20 anni le canzoni possono essere utilizzate).

Ritengo che anche per la citazione, sempre per scopi “educativi” o “non commerciali” possa trovare una liberatoria limitandola ad un numero massimo di secondi. D’altronde per la scrittura questo è previsto.

2. Musica royalty-free

Esistono brani appositamente creati per essere usati liberamente, a patto di rispettare la licenza (può essere gratuita o a pagamento). Siti utili:

  • Artlist
  • Epidemic Sound
  • PremiumBeat
  • AudioJungle
  • Free Music Archive (per brani Creative Commons)

Controlla sempre la licenza: alcune richiedono l’attribuzione, altre no. Alcune vietano l’uso commerciale, altre lo consentono.

3. Licenze Creative Commons

Le licenze CC permettono di usare le opere altrui in modo legale, ma a condizioni specifiche (es. attribuzione, divieto di modifica, uso non commerciale).

Consulta il sito ufficiale: creativecommons.org

4. Produzione musicale originale

Un’ottima soluzione è creare musica originale, o affidarti a un musicista/sound designer che componga per te. Avrai l’esclusiva e zero problemi di copyright.

Interviste e voci altrui: serve il consenso?

Sì, anche la voce di una persona è tutelata dalla legge. Se registri qualcuno — per un’intervista o una conversazione — devi avere il suo consenso esplicito alla registrazione e alla pubblicazione.

Come farlo?

  • Chiedi l’autorizzazione prima della registrazione;
  • Se possibile, registra una breve dichiarazione audio del tipo: “Autorizzo la registrazione e diffusione di questa intervista”;
  • In alternativa, usa una liberatoria scritta.

Citazioni: cosa puoi riportare nei tuoi episodi?

Citare un libro, un film, un articolo è lecito solo entro certi limiti. Il diritto di “citazione” è ammesso se:

  • Lo fai a scopo di critica, commento o discussione;
  • Citi solo quanto necessario (no interi paragrafi);
  • Indichi sempre la fonte e l’autore.

Non puoi leggere un intero capitolo di un romanzo o inserire lunghi monologhi da film: serve l’autorizzazione dell’editore o del detentore dei diritti.

Jingle e sigle: dove trovarli legalmente?

Se il tuo podcast ha una sigla, un jingle o effetti sonori ricorrenti, devi accertarti che siano originali o coperti da licenza. Ecco alcune opzioni:

Commissionare un jingle a un compositore;

  • Usare raccolte royalty-free;
  • Usare effetti sonori da librerie ufficiali (es. BBC Sound Effects o freesound.org con licenza CC);
  • Evitare pacchetti audio trovati “a caso” su YouTube o TikTok.

La SIAE: quando serve e cosa copre?

In Italia, la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) gestisce i diritti di molti artisti. Se usi musica registrata e protetta da SIAE, serve una licenza specifica per podcasting.

Tuttavia, non sempre è necessaria:

  • Se usi solo musica royalty-free o con licenza Creative Commons, non devi pagare nulla alla SIAE;
  • Se crei tutto il tuo contenuto da zero, sei l’unico titolare dei diritti.

Nel dubbio, contatta SIAE o un legale esperto per valutare la tua situazione.

Hosting e piattaforme: cosa dicono le regole?

Le piattaforme di distribuzione (come Spotify, Apple Podcasts, Spreaker, ecc.) richiedono che tu abbia i diritti su tutto ciò che pubblichi.

Se carichi un podcast con contenuti protetti da copyright:

  • Il tuo episodio può essere rimosso;
  • Il tuo account può essere sospeso;
  • Puoi ricevere richieste di risarcimento o diffide.

Molte piattaforme usano sistemi automatici per il rilevamento del copyright (come Content ID su YouTube). Meglio non rischiare.

E se parli di musica? Podcast musicali e licenze

Se stai pensando di creare un podcast che parla di musica — recensioni, storie, biografie — devi fare una distinzione:

  • Parlare di musica = lecito
  • Riprodurre musica = richiede licenza

Esistono soluzioni intermedie. Ad esempio:

  • Anchor by Spotify consente di usare brani completi solo su Spotify tramite una funzione dedicata, ma i tuoi episodi non saranno distribuibili su altre piattaforme.
  • Licenze Soundreef o SIAE possono coprire alcuni usi specifici, ma hanno costi e vincoli da valutare.

Diritti sulle immagini di copertina

Non dimenticare le immagini che usi come copertina del tuo podcast o per promuovere gli episodi sui social. Anche queste sono protette da copyright.

Soluzioni:

  • Usa immagini originali;
  • Acquista immagini stock (es. da Shutterstock, iStock, Adobe Stock);
  • Usa immagini free da siti affidabili (Unsplash, Pexels, Pixabay) ma verifica le licenze.

Evita: screenshot di film, foto di artisti famosi, immagini da Google.

Come tutelarti legalmente

Se vuoi lavorare in modo professionale, ti consiglio di:

  • Redigere un disclaimer per il tuo sito o piattaforma podcast;
  • Conservare le liberatorie e le prove di licenza;
  • Contattare un consulente legale per analizzare casi particolari (soprattutto se parli di temi sensibili o usi materiale terzo ricorrente).

Sii creativo, ma anche consapevole

Il podcast è uno strumento potentissimo per raccontare, coinvolgere, educare e ispirare. Ma come ogni contenuto culturale, vive in un contesto legale che va rispettato. La creatività non esclude la responsabilità.

Essere un creatore consapevole significa anche sapere dove finiscono i tuoi diritti e dove iniziano quelli degli altri. Conoscere le regole non è un limite: è uno strumento in più per crescere.

Autore

  • Michele Menegon

    Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla! A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 approdo a Radio Italia Network. Ideatore del programma radiofonico techno Master Quick, tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi, il più famoso dei quali è Barraca Destroy. Nel 1996 divento Direttore Artistico di Radio Italia Network e sono il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero passare attraverso i computer. Nel 2000 entro nella casa discografica Hit Mania come Direttore Generale, lanciando il fenomeno Lùnapop. Nel 2001 torno alla radio per seguire lo start-up del progetto Radio LifeGate. Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company, e in parallelo entro nel mondo del fitness, ottenendo diverse certificazioni: dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al Bose ecc. Dal 2008 sono Product Manager di Music Master, il software leader mondiale per la programmazione radio-televisiva. Nel 2011 costruisco con Alessandro Bellicini il progetto digitale di Golf Today, seguito poi dalle testate Amadeus e Sci. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore Publimaster per le testate Golf & Turismo e Sciare. Nel 2021 fondiamo 3Mind, con cui nasce il progetto Notizie Golf, che lascio nel 2022. Nel 2023 lancio il progetto Udine Podcast, con l’obiettivo di produrre podcast realizzati da udinesi. Il primo è Udinesi Dentro, ma oggi la piattaforma ospita anche: Manca il Sale di Annalisa Sandri I racconti di So e Nanà di Nicoletta Agosto DiscoSauro di Alessandro De Cillia Radici in Stoffa di Silvia Cacitti Spazio Comune, realizzato per l’azienda Chiurlo. Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un triathleta. Un cancro, nel 2019, avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto di oncologia di Udine sono ancora qui — con il mio tumore — a raccontare un’altra storia. Obiettivi futuri? Completare un Ironman prima dei 60 anni (portato a termine il 20 settembre 2025 a Cervia) e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare radio libera! Lo so, sono progetti utopici. Ma bellissimi.

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