
Questo pòdcast è dedicato al genio assoluto dell’Intelligent Techno di Aphex Twin.
Come To Daddy (1997)
Nel vasto e mutevole panorama della musica elettronica, pochi artisti hanno saputo sfidare le convenzioni e ridefinire i confini del suono come Aphex Twin. Richard D. James, mente geniale dietro questo enigmatico alias, non è solo un produttore musicale, ma un vero e proprio architetto del suono, capace di plasmare paesaggi sonori che oscillano fra il sublime e l’inquietante, fra la melodia eterea e il caos digitale.
The Garden Of Linmiri (1993)
Nato in Irlanda, Richard ha sviluppato fin da giovane una passione ossessiva per la sperimentazione sonora. Nei primi anni Novanta, mentre la scena rave esplodeva in Europa, Aphex Twin si distingueva per un approccio radicalmente diverso. Il suo album di debutto, Selected Ambient Works ottantacinque-novantadue, del millenovecentonovantadue, divenne subito un manifesto dell’ambient techno: un viaggio sonoro ipnotico, che sembrava emergere da un’altra dimensione. Atmosfere rarefatte, ritmi delicati e melodie malinconiche si intrecciavano in un flusso di coscienza elettronico, evocando sogni lucidi e paesaggi onirici.
Analogue Bubblebath (1991)
Ma se il suo primo lavoro incantava con la sua dolcezza elettronica, gli album successivi rivelarono il suo lato più oscuro e imprevedibile. Il brano Come to Daddy del millenovecentonovantasette, rappresenta una svolta: breakbeat frenetici, sintetizzatori distorti e una sensibilità quasi punk sembravano esplodere e ricomporsi in tempo reale. Il videoclip, con la sua inquietante estetica surreale, consolidò l’aura misteriosa e disturbante che circondava Aphex Twin.
GirlBoy Song (1996)
Ma Aphex Twin non si è mai lasciato imprigionare da un solo stile. Ha esplorato molti generi fino ad arrivare a produzioni che sembravano provenire dal futuro. L’album Drukqs alternava composizioni per pianoforte, ispirate a John Cage, a ritmi frantumati e asimmetrici, dimostrando una capacità unica di unire il caos digitale all’intimità acustica. Dopo anni di silenzio apparente, il suo ritorno con Syro, nel duemilaquattordici, fu accolto come un evento epocale: un album che sintetizzava decenni di sperimentazione in un capolavoro elettronico dalla precisione chirurgica.
Digeridoo (2022)
Aphex Twin non è solo un musicista, ma un enigma vivente. Evita le interviste, gioca con identità multiple, nasconde messaggi subliminali nelle sue tracce e nei suoi artwork. Ha trasformato la sua stessa immagine in un’icona disturbante, distorcendo il proprio volto in modi grotteschi e inquietanti. La sua musica non è solo un ascolto: è un’esperienza multisensoriale, un viaggio in un universo dove il familiare diventa alieno e l’inaspettato è la norma.
Windowlicker (1999)
Il suo impatto sulla musica elettronica è incalcolabile. Ha ispirato generazioni di artisti, senza mai compromettere la sua visione, dimostrando che l’elettronica non è solo ritmo e melodia, ma anche esplorazione, rischio, provocazione. Ascoltare Aphex Twin significa entrare in un mondo in cui il tempo si frantuma, i suoni si contorcono e l’emozione scaturisce dall’imprevedibile. È un viaggio nella mente di un genio. Un labirinto sonoro da cui non si esce mai veramente. Perché Aphex Twin non è solo un artista. È un’esperienza.
Polynomial-C (1995)
Questo pòdcast dedicato al genio assoluto dell’Intelligent Techno di Aphex Twin, finisce qui! Se vuoi ascoltare tutta la musica del DISCOSAURO, scarica l’applicazione gratuita IN MY RADIO, per Apple o Andròid.
Disco Sauro è un podcast scritto da Michele Menegon. La supervisione editoriale e musicale è a cura di Alessandro De Cillia. La voce della sigla è di Fabrizio Cerruti, quella del DiscoSauro è di Matilda, mentre la produzione e il sound design è di Michael Hammer. DISCOSAURO è un podcast realizzato in memoria del maestro Gianni De Luise.
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