Dino Lenny, cronaca di un nomade elettronico!

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Dino Lenny, cronaca di un nomade elettronico!
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Questo pòdcast è dedicato al nomade elettronico Dino Lenny.

Cocaine (1991)

Nelle cronache dell’elettronica contemporanea poche figure incarnano l’arte della metamorfosi sonora quanto Dino Lenny, nome d’arte di Dino Lanni: un alchimista musicale che ha trasformato le sue radici nomadi in pura creatività.

I Feel Stereo (2002)

La sua odissea comincia con uno sradicamento geografico che diventa metafora esistenziale: nato nei pressi di Londra, si trasferisce in Italia in tenera età, stabilendosi a Cassino, dove vive dall’età di sei anni. Qui muove i primi passi come DJ in una piccola radio locale, trasformando le frequenze in un laboratorio di sperimentazione.

Play It Till The End (1996)

Il destino lo porta a incrociare leggende della scena italiana: insieme a Claudio Coccoluto e Savino Martinez fonda le etichette The Dub e Dubtronic, una fratellanza artistica destinata a imprimere la sua visione musicale.

Time To Change (1992)

La sua identità si rifrange come un prisma, moltiplicandosi in alias che esprimono diverse sfaccettature creative. Il grande salto arriva con il ritorno alle origini britanniche: a Londra pubblica musica per etichette di prestigio come Innervisions e Crosstown Rebels.

Change the World (2003)

Il riconoscimento non tarda: i Chemical Brothers lo definiscono “un mago della musica elettronica”. Forte di questa consacrazione, abbraccia anche il canto e nel 2011 si esibisce dal vivo con Skin e gli Underworld alla Brixton Academy, consacrandosi performer completo.

Call Me (2003)

La sua versatilità lo porta a remixare icone come Missy Elliott e Wu-Tang Clan. Con le etichette Frenetica e Fine Human Records dimostra anche la sua visione imprenditoriale, sempre al servizio della musica. Dino Lenny è più di un artista: un ponte tra mondi, un traduttore di linguaggi, un nomade che fa della sua condizione una poetica musicale unica.

White Horses (1996)

Dalla radio di Cassino ai palchi internazionali, da ragazzo immigrato a “mago dell’elettronica”, la sua storia è una ricerca infinita di nuove forme espressive, in un mondo che muta ritmo senza mai perdere il beat della passione autentica.

Clear This (2004)

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Disco Sauro è un podcast scritto da Michele Menegon. La supervisione editoriale e musicale è a cura di Alessandro De Cillia. La voce della sigla è di Fabrizio Cerruti, quella del DiscoSauro è di Matilda, mentre la produzione e il sound design è di Michael Hammer. DISCOSAURO è un podcast realizzato in memoria del maestro Gianni De Luise.

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Autore

  • alessandro de cillia

    Alessandro De Cillia entra nell’organico di Radio Italia Network nel 1990: esordisce come tecnico del suono e presto giunge ad affiancare Mr. Marvin in qualità di programmatore musicale.

    Si occupa quindi della ricerca di nuovi artisti, pianifica la programmazione delle trasmissioni e cura i rapporti con le maggiori etichette discografiche (Sony, Virgin, Universal, Warner, Polygram, Emi , ….).

    Firma alcuni programmi che hanno fatto la storia di Italia Network. Il primo risale al 1993 ed è HIP & MUFFIN’ SHOW, incentrato sulla musica hip-hop e sul ragga muffin’, con lo pseudonimo Dj Delicious. Ma è forse il mastermix MADHOUSE il programma più rappresentativo della sua ricerca musicale.

    Qui Alessandro propone inizialmente una selezione mixata di House tribale per poi specializzarsi in Minimal e Intelligent Tecno. Ed è proprio la fama di MADHOUSE che lo porterà poi a lavorare come disc jockey nei migliori club della scena underground degli anni ’90 e a diventare dj-resident de La Scala, uno dei locali di riferimento per la musica di tendenza di quel tempo.

    Oggi Alessandro continua la sua ricerca musicale quotidianamente. Ha una ricca collezione di vinili che spaziano dalla musica Hip Hop alla Funky, dall'House alla Techno.

    Viene a diretto contatto con la musica in giovane età con l'elettronica ed il rock elettronico ascoltando con fascinazione i Kraftwerk ed i Rockets, successivamente si appassiona alla disco black degli anni ottanta ( S.O.S. Band , Janet Jackson , Donna Summer, e tutte le produzioni di Jimmy Jam & Terry Lewis) e soprattutto viene rapito dalla musica di Prince.

    Questo lo porterà ad indagare sulle origini della musica contemporanea del tempo e a scoprire il Soul di James Brown , il Funky di George Clinton e dei Parliament, per poi appassionarsi all' Hip Hop , genere che attingeva e traeva ispirazione proprio dalle radici della musica Black.

    Alla fine degli anni 80 si appassiona al nuovo genere musicale che sta nascendo: l'House music, prima quello melodico cantato, poi verso quello Tribale esplorando la musica Techno, sempre alla ricerca di nuove esperienze sonore.

    Così come era definito MadHouse: “l'evoluzione della musica” il suo programma mixato all'interno del Mastermix di Italia Network. La musica è concepita come un viaggio sonoro attraverso i vari generi che la caratterizzano, attingendo e lasciandosi influenzare da essi.

    Attualmente l'ascolto è indirizzato verso quegli spazi che non sono stati ancora esplorati nel passato quali la musica d'avanguardia italiana di rock progressivo , melodico disco, oltre che il genere cosiddetto “balearic”, influenzato da vari viaggi effettuati a Ibiza agli inizi del 2000.

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