L’importanza culturale e musicale dei Jungle Brothers

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L'importanza culturale e musicale dei Jungle Brothers
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Questo pòdcast è dedicato all’importanza culturale e musicale della formazione Jungle Brothers.

Black Is Black (1989)

I Jungle Brothers sono uno dei gruppi pionieri della scena hip hop e rap alternativo, riconosciuti per il loro ruolo fondamentale nella fusione di hip hop, house music e jazz, e per aver fatto parte del collettivo Native Tongues.

V.I.P (1999)

Formato a New York nel millenovecentottantasette, il gruppo è composto dai rapper e produttori Mike Gee, Afrika Baby Bam e DJ Sammy B. Il trio ha debuttato nel millenovecentottantotto con l’album “Straight Out the Jungle”, un lavoro innovativo che ha introdotto una nuova sensibilità all’interno della scena hip hop, mescolando i ritmi del rap con influenze jazz, funk e house music. Questo album, che ha segnato una tappa importante nell’evoluzione dell’hip hop, includeva il singolo “I’ll House You”, diventato un successo planetario.

I’ll house you (1988)

I Jungle Brothers, insieme ad artisti come A Tribe Called Quest, De La Soul e Queen Latifah, sono stati membri fondatori del collettivo Native Tongues, un gruppo di artisti hip hop uniti dalla condivisione di valori comuni di positività, consapevolezza sociale e amore per l’innovazione musicale. Il collettivo ha avuto un’enorme influenza nell’introdurre un approccio più progressista e sperimentale nell’hip hop, allontanandosi dai temi violenti e materialisti che dominavano la scena in quel periodo.

De La Soul – Buddy (1989)

Nel millenovecentottantanove, i Jungle Brothers pubblicano il loro secondo album, “Done by the Forces of Nature”, acclamato dalla critica per la sua capacità di unire con maestria tematiche politiche e sociali con beats freschi e creativi. Il disco presentava brani come “What U Waitin’ 4?” e “Doin’ Our Own Dang”.

Doin’ Our Own Dang (1989)

Negli anni Novanta, il gruppo continuò a sperimentare con vari generi, pubblicando l’album “J Beez Wit the Remedy” nel millenovecentonovantatré, che segnò un ulteriore allontanamento dall’hip hop tradizionale. Questo disco era molto più sperimentale, con sonorità astratte che confondevano parte del loro pubblico, ma affascinavano i fan dell’innovazione musicale.

I Get A Kick Out Of You (1990)

Nel millenovecentonovantasette, i Jungle Brothers tornarono con “Raw Deluxe”, un album che rappresentò una sorta di ritorno al loro suono originario, pur continuando a spingersi in nuove direzioni. Sebbene non abbia riscosso un grande successo commerciale, l’album consolidò il loro status di leggende dell’hip hop underground.

Straight out the Jungle (1989)

I Jungle Brothers hanno continuato a pubblicare musica e ad esibirsi dal vivo negli anni successivi, mantenendo la loro influenza nella cultura hip hop. Sono stati una delle prime band a portare la house music nel rap, aprendo la strada a collaborazioni tra DJ e rapper. La loro fusione di jazz, funk e tematiche consapevoli ha influenzato artisti sia dentro che fuori dal mondo dell’hip hop, dimostrando che la musica rap può essere un mezzo per sperimentazione e messaggi positivi.

What u waitin 4 (1989)

I Jungle Brothers rimangono una delle formazioni più influenti e rispettate nella storia dell’hip hop. Pur non avendo mai ottenuto un enorme successo commerciale, la loro importanza culturale e musicale è innegabile. Con la loro sperimentazione sonora e il loro impegno verso un messaggio positivo e consapevole, hanno aperto la strada per generazioni future di artisti che hanno continuato a sfidare i confini dell’hip hop.

Breathe Dont Stop (2003)

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Disco Sauro è un podcast scritto da Michele Menegon. La supervisione editoriale e musicale è a cura di Alessandro De Cillia. La voce della sigla è di Fabrizio Cerruti, quella del DiscoSauro è di Matilda, mentre la produzione e il sound design è di Michael Hammer. DISCOSAURO è un podcast realizzato in memoria del maestro Gianni De Luise.

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Autori

  • alessandro de cillia

    Alessandro De Cillia entra nell’organico di Radio Italia Network nel 1990: esordisce come tecnico del suono e presto giunge ad affiancare Mr. Marvin in qualità di programmatore musicale. Si occupa quindi della ricerca di nuovi artisti, pianifica la programmazione delle trasmissioni e cura i rapporti con le maggiori etichette discografiche (Sony, Virgin, Universal, Warner, Polygram, Emi , ….). Firma alcuni programmi che hanno fatto la storia di Italia Network. Il primo risale al 1993 ed è HIP & MUFFIN’ SHOW, incentrato sulla musica hip-hop e sul ragga muffin’, con lo pseudonimo Dj Delicious. Ma è forse il mastermix MADHOUSE il programma più rappresentativo della sua ricerca musicale. Qui Alessandro propone inizialmente una selezione mixata di House tribale per poi specializzarsi in Minimal e Intelligent Tecno. Ed è proprio la fama di MADHOUSE che lo porterà poi a lavorare come disc jockey nei migliori club della scena underground degli anni ’90 e a diventare dj-resident de La Scala, uno dei locali di riferimento per la musica di tendenza di quel tempo. Oggi Alessandro continua la sua ricerca musicale quotidianamente. Ha una ricca collezione di vinili che spaziano dalla musica Hip Hop alla Funky, dall'House alla Techno. Viene a diretto contatto con la musica in giovane età con l'elettronica ed il rock elettronico ascoltando con fascinazione i Kraftwerk ed i Rockets, successivamente si appassiona alla disco black degli anni ottanta ( S.O.S. Band , Janet Jackson , Donna Summer, e tutte le produzioni di Jimmy Jam & Terry Lewis) e soprattutto viene rapito dalla musica di Prince. Questo lo porterà ad indagare sulle origini della musica contemporanea del tempo e a scoprire il Soul di James Brown , il Funky di George Clinton e dei Parliament, per poi appassionarsi all' Hip Hop , genere che attingeva e traeva ispirazione proprio dalle radici della musica Black. Alla fine degli anni 80 si appassiona al nuovo genere musicale che sta nascendo: l'House music, prima quello melodico cantato, poi verso quello Tribale esplorando la musica Techno, sempre alla ricerca di nuove esperienze sonore. Così come era definito MadHouse: “l'evoluzione della musica” il suo programma mixato all'interno del Mastermix di Italia Network. La musica è concepita come un viaggio sonoro attraverso i vari generi che la caratterizzano, attingendo e lasciandosi influenzare da essi. Attualmente l'ascolto è indirizzato verso quegli spazi che non sono stati ancora esplorati nel passato quali la musica d'avanguardia italiana di rock progressivo , melodico disco, oltre che il genere cosiddetto “balearic”, influenzato da vari viaggi effettuati a Ibiza agli inizi del 2000.

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  • Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla! A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 sono a lavorare per RADIO ITALIA NETWORK. Ideatore del programma radiofonico techno MASTER QUICK tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi: il più famoso è BARRACA DESTROY. Divento Direttore Artistico di RADIO ITALIA NETWORK nel 1996 e fui il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero avvenire attraverso i computer. Nel 2000 approdo alla casa discografica HIT MANIA in qualità di direttore generale lanciando il fenomeno LUNA POP. Nel 2001 ritorno alla radio e seguo lo start up del progetto RADIO LIFE GATE. Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company e parallelamente entro nel mondo del fitness ottenendo diverse certificazioni, dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al BOSE ecc. Dal 2008 sono Product Manager del prodotto leader nel mondo per la programmazione radio-televisiva MUSIC MASTER. Nel 2011 costruisco assieme ad Alessandro Bellicini il progetto digitale di GOLF TODAY e in seguito per le testate AMADEUS e SCI. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore PUBLIMASTER per le testate GOLF&TURISMO e SCIARE. Nel 2021 fondiamo la 3Mind che realizza il progetto NOTIZIE GOLF che poi lascio nel 2022. Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un Triathleta! Un cancro nel 2019 avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto oncologico di Udine sono ancora qui, con il mio tumore, a raccontare un'altra storia. Obiettivi futuri? Un Iroman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare la radio libera! Lo so, sono progetti utopistici, ma bellissimi.

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