Michael Procter, il narratore d’anime.

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Michael Procter, il narratore d'anime.
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Questo pòdcast è dedicato al narratore d’anime Michael Procter.

Spirit (2001)

Nel silenzio che spesso avvolge le voci più distinte della musica house, Michael Procter emerge come una presenza che parla con profondità. Non è soltanto un interprete vocale: è un narratore d’anime, capace di dare forma e sentimento a beat e groove costruiti per la pista ma pensati per il cuore. La sua voce è diventata un punto di riferimento per chi vive la house come un rituale collettivo più che come semplice intrattenimento.

Getaway (2000)

La sua storia affonda le radici in un contesto meno visibile ma profondamente autentico. Procter è la voce dietro tracce memorabili — come la storica Deliver Me — un brano che fonde influenze soul e house in un flusso emozionale perfetto. In quella interpretazione si coglie la sua capacità di attraversare generi e culture mantenendo però un’identità vocale immediatamente riconoscibile.

Deliver Me (1995)

Il suo contributo non si limita alla prima linea della produzione house, ma si estende a un ruolo più ampio: quello di tessitore di connessioni tra mondi musicali diversi. La leggenda della house americana e quella europea si incrociano nei suoi interventi vocali e, sebbene il suo nome non sia tra i più noti al grande pubblico, tra gli addetti ai lavori Procter è riconosciuto come una figura di riferimento. È quel tipo di artista che opera dietro le quinte ma di cui senti la presenza nel cuore di molti club, in quelle notti in cui la pista diventa famiglia.

Love Don’t Live (1996)

La sua versatilità lo porta ad affrontare sfide sempre nuove: dal cantare in contesti da dancefloor fino a collaborazioni che sfiorano l’R&B e il soul più puro, mantenendo però quel legame indissolubile con la house autentica. Un esempio recente è una pubblicazione musicale in cui la sua voce si intreccia con produzioni calibrate per il club moderno — segno che Procter non si accontenta del passato, ma guarda avanti.

Fall Down (1997)

Michael Procter è anche testimone del tempo che cambia: la musica evolve, i suoni si trasformano, vengono remixati, riscoperti. Ma la sua voce resta — come un punto fermo in un paesaggio in continuo movimento. Il suo lavoro è un ponte tra l’era d’oro della house e le nuove generazioni, un promemoria vivente che la pista da ballo è, prima di tutto, un territorio di comunità, emozione e liberazione.

Come to Me (2003)

Michael Procter non è semplicemente un cantante o un DJ visibile, ma il custode di un’energia rara: quella che trasforma il ritmo in empatia, il club in un luogo di appartenenza, e la voce in un filo che unisce generazioni. La sua è la storia di chi ha scelto di restare fedele a una visione — quella della house come spazio di incontro, di emozione, di resistenza — camminando in silenzio verso l’eternità del groove.

Give It To Me (1999)

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Disco Sauro è un podcast scritto da Michele Menegon. La supervisione editoriale e musicale è a cura di Alessandro De Cillia. La voce della sigla è di Fabrizio Cerruti, quella del DiscoSauro è di Matilda, mentre la produzione e il sound design è di Michael Hammer. DISCOSAURO è un podcast realizzato in memoria del maestro Gianni De Luise.

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Autore

  • alessandro de cillia

    Alessandro De Cillia entra nell’organico di Radio Italia Network nel 1990: esordisce come tecnico del suono e presto giunge ad affiancare Mr. Marvin in qualità di programmatore musicale.

    Si occupa quindi della ricerca di nuovi artisti, pianifica la programmazione delle trasmissioni e cura i rapporti con le maggiori etichette discografiche (Sony, Virgin, Universal, Warner, Polygram, Emi , ….).

    Firma alcuni programmi che hanno fatto la storia di Italia Network. Il primo risale al 1993 ed è HIP & MUFFIN’ SHOW, incentrato sulla musica hip-hop e sul ragga muffin’, con lo pseudonimo Dj Delicious. Ma è forse il mastermix MADHOUSE il programma più rappresentativo della sua ricerca musicale.

    Qui Alessandro propone inizialmente una selezione mixata di House tribale per poi specializzarsi in Minimal e Intelligent Tecno. Ed è proprio la fama di MADHOUSE che lo porterà poi a lavorare come disc jockey nei migliori club della scena underground degli anni ’90 e a diventare dj-resident de La Scala, uno dei locali di riferimento per la musica di tendenza di quel tempo.

    Oggi Alessandro continua la sua ricerca musicale quotidianamente. Ha una ricca collezione di vinili che spaziano dalla musica Hip Hop alla Funky, dall'House alla Techno.

    Viene a diretto contatto con la musica in giovane età con l'elettronica ed il rock elettronico ascoltando con fascinazione i Kraftwerk ed i Rockets, successivamente si appassiona alla disco black degli anni ottanta ( S.O.S. Band , Janet Jackson , Donna Summer, e tutte le produzioni di Jimmy Jam & Terry Lewis) e soprattutto viene rapito dalla musica di Prince.

    Questo lo porterà ad indagare sulle origini della musica contemporanea del tempo e a scoprire il Soul di James Brown , il Funky di George Clinton e dei Parliament, per poi appassionarsi all' Hip Hop , genere che attingeva e traeva ispirazione proprio dalle radici della musica Black.

    Alla fine degli anni 80 si appassiona al nuovo genere musicale che sta nascendo: l'House music, prima quello melodico cantato, poi verso quello Tribale esplorando la musica Techno, sempre alla ricerca di nuove esperienze sonore.

    Così come era definito MadHouse: “l'evoluzione della musica” il suo programma mixato all'interno del Mastermix di Italia Network. La musica è concepita come un viaggio sonoro attraverso i vari generi che la caratterizzano, attingendo e lasciandosi influenzare da essi.

    Attualmente l'ascolto è indirizzato verso quegli spazi che non sono stati ancora esplorati nel passato quali la musica d'avanguardia italiana di rock progressivo , melodico disco, oltre che il genere cosiddetto “balearic”, influenzato da vari viaggi effettuati a Ibiza agli inizi del 2000.

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