PAVLOVA – La triste storia del dolce più amato d’Australia

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PAVLOVA – La triste storia del dolce più amato d’Australia
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PAVLOVA – La triste storia del dolce più amato d’Australia

Anna Pavlova era una ballerina russa, nata a San Pietroburgo sul finire dell’800 e divenuta famosa in tutto il mondo per la sua grazia ed eleganza. Si esibì nei principali teatri del mondo: a New York, in Cina, in Sud America, in Giappone e anche in Australia. Il suo pezzo forte era la morte del cigno che rappresentò per la prima volta nel 1907 proprio a San Pietroburgo, sua città natale.

Verso la fine degli anni ‘20, Anna Pavlova era in tournée in Australia e Nuova Zelanda. Soggiornava all’Esplanade Hotel di Perth. Anna non ballò mai nel corpo di ballo perchè sin da subito ballò come prima ballerina.

In quel periodo pasticcere dell’Esplanade Hotel era tale Herbert Sachse, che rimase abbagliato alla vista della talentuosa ballerina al punto da innamorarsene perdutamente. Amore che mai fu ricambiato, anche perché Anna non lo seppe mai.

Durante il soggiorno all’Esplanade, Herbert Sachse deliziò Anna con torte e pasticcini sorprendenti che lei apprezzava molto.

Terminata la tournée, la ballerina rientrò in Europa. Fu così che tra Cannes e Parigi, il treno su cui viaggiava ebbe un incidente e rimase per ben 12 ore fermo in attesa che il guasto venisse riparato. Era gennaio e le temperature in quel 1931 erano davvero rigide.

Anna, esile di corporatura e con addosso solo un leggero capottino, scese dal treno per capire cosa stesse succedendo, ma quella discesa le fu fatale. Si ammalò. Dapprima era solo un raffreddore che però in breve si trasformò in polmonite. Giunse a L’Aja, meta del suo viaggio, in condizioni precarie.

La Regina d’Olanda, che ammirava molto la ballerina, le inviò il suo medico personale che poco riuscì a fare per salvarle la vita. Anna Pavlova morì in Olanda in una fredda giornata di gennaio.

Quella sera lo spettacolo che la ballerina avrebbe dovuto rappresentare, andò in scena ugualmente con un solo faro di luce che danzava nel buio del palcoscenico.

Intanto la notizia del decesso fece il giro del mondo ed arrivò nella lontana Australia, dove Herbert Sachse mai aveva dimenticato quel platonico amore.

Lo Chef, nell’enfasi del momento, creò un dolce sensazionale che chiamò Pavlova, come il suo grande amore.

Ma com’è fatto questo particolare dolce? La Pavolva ha una base di meringa, morbida all’interno e croccante fuori, ricoperta da panna e decorata con frutti rossi:fragole, lamponi, arilli di melograno. Un dolce scenografico e leggero che, nella fantasia del suo ideatore, doveva rappresentare il tutù dell’amata ballerina.

La Pavlova, a dispetto della sua triste storia, è un dolce apprezzato e riprodotto in tutto il mondo. Ma in Australia è divenuto il dolce della cucina nazionale che viene preparato a Natale, quando nell’emisfero boreale è piena estate.


Le storie di cucina sono infinite, così come i suoi protagonisti. Manca il Sale, è un podcast originale di Annalisa Sandri. La voce della sigla è di Vittorio, la produzione e il sound design di Michael Hammer. Tutte le puntate di MANCA IL SALE, le puoi ascoltare su udinepodcast.it.

MANCA IL SALE lo puoi ascoltare su Amazon Music, Spotify, YouTube Music e Apple Podcast.

Autore

  • Mi chiamo Annalisa e amo cucinare. Se è vero che è l’amore a far girare il mondo, nel mio caso è stato per amore che ho imparato a spadellare ed è per amore e con amore che spadello ogni giorno. Devo ringraziare chi, proprio con amore (e con tanta pazienza!), assaggia le mie preparazioni, elogiando o criticando a seconda del risultato. Ed è la stessa persona che mi ha spinta a creare questo blog! Confesso che non ero in grado di cucinare nemmeno una pastasciutta (il risultato era una di queste opzioni: o scotta, o cruda, o insipida o… una salina!) e mi sono avvicinata ad un mondo di sapori, profumi e colori che mi ha conquistata. Ho iniziato da “grande”, frequentando nel 2003 un “corso base” di cucina, e da allora non mi sono più fermata. Ho frequentato decine di corsi di cucina… imparando a preparare un’infinità di piatti. Devo dire che tutto ciò che è “culinaria” mi affascina: libri e film sull’argomento, ristoranti e trattorie, preparati e composti, vini e pozioni… qualsiasi cosa purché entri nel mio mondo preferito. Non mi considero una cuoca, né ho velleità di esserlo! Prendo spunti, rielaboro, riassemblo e… quando cucino non mi accorgo del tempo che passa, non ho più pensieri né preoccupazioni, perché lo stare davanti ai fornelli è per me totale e puro relax!

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