Laura Castellani: “Spero di correre fino ad 80 anni”!
Dotata di una passione intensa e della determinazione di un bulldozer, abbandona tutto per perseguire il suo sogno. Riservata, nasconde una grande forza emotiva che le ha permesso di superare le sfide della vita. Empatica, sa riconoscere e comprendere le emozioni degli altri. Leale e diplomatica, è in grado di costruire relazioni profonde, e durature.
Come diventa una runner Laura Castellani?
Un po’ per caso, un po’ è sempre stato nelle mie corde. Sin da bambina mi piaceva andare a correre anche per conto mio. Un po’ per caso e un po’ per fortuna anche, perché durante uno delle poche uscite di corsa che facevo al Parco del Cormor sono stata notata da un tecnico il quale mi ha detto: dai, perché non vieni a fare delle corse che ci sono qua in Friuli Venezia Giulia? E finalmente ho iniziato a correre.
Il suo destino sembrava essere legato ai mobili antichi!
Sì, per 10, 15 anni quasi ho lavorato il legno perché sono una restauratrice d’arte e antiquario, avevo un negozio in centro, sì, per un bel pezzo della mia vita.
Quali sensazioni le trasmette la corsa?
Ma sicuramente la prima è in assoluto felicità, uno stato di benessere, uno stato di tranquillità, nonostante la fatica comunque uno stato di calma. Insomma, sto bene quando vado a correre perché comunque non è che stacco la spina. Perché qualcuno dice non penso a niente. No, non è vero, io non è che non penso a niente, sto sul passo, sto sul movimento, sto sul gesto e questo mi fa star bene. Diciamo in generale andare a correre mi dà molta più energia anche quando torno a casa.
Quanto sono appassionati di corsa gli udinesi?
Credo moltissimo, perché in questi anni, e io è dal 2001 che corro quindi non tantissimo, ma neanche poco, ho visto che ci sono tantissime associazioni sportive che promuovono con molto entusiasmo la corsa. Anche la stessa Federazione Italiana di Atletica Leggera promuove moltissimo la corsa, anche per i meno giovani, quindi i master. E poi ci sono tantissime gare, ogni fine settimana ci sono un sacco di gare. Si può correre ogni giorno praticamente, volendo.
Lei guida uno dei gruppi di corridori più numerosi di Udine. Qual è il suo segreto?
Ma non credo che ci siano segreti, e se ce ne fossero, bisognerebbe chiedere ai miei iscritti e ai miei corsisti. Credo che sia la passione che trasmetto io per questo sport, perché a me correre piace tantissimo, e credo anche che siano efficaci le informazioni che do durante il corso.
Esiste un metodo corretto per diventare un buon corridore?
Prima di tutto avere una buona tecnica. Per avere una buona tecnica bisogna avere qualcuno che ti segua e che ti dia le indicazioni giuste per farlo perché sembra una cosa banale ma non è così scontato. La corsa è un gesto naturale ma dietro tutto c’è tantissima tecnica e frequentare possibilmente un corso, o avere un preparatore che ti segua, e avere anche un obiettivo ben preciso.
Lei ha un figlio. Correre ed essere mamma è possibile?
Sì, sicuramente sì. L’importante è organizzarsi, saper trovare i propri spazi e non si toglie niente, anzi se poi si sta meglio, si sta meglio anche col figlio.
Ma tutta questa corsa, dove la porterà?
Ma sicuramente far tanti altri chilometri e spero di… Io mi vedo come una nonnetta che ancora corre a 80 anni. Speriamo che la salute mi tenga e le gambe anche.
UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.
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