PESCHE MELBA – Un cigno di ghiaccio dal dolce contenuto

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PESCHE MELBA - Un cigno di ghiaccio dal dolce contenuto
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PESCHE MELBA – Un cigno di ghiaccio dal dolce contenuto

Si chiamava Helen Porter Mitchel ma verrà ricordata nella storia con il nome d’arte di Nellie Melba.

Melba da Melbourne, essendo nata a Richmond un sobborgo della città australiana verso la metà del 1800.

La nostra Nellie venne soprannominata “l’usignolo australiano” poiché dotata di una voce straordinaria che la porterà a cantare nei teatri di tutto il mondo, talvolta in coppia con famosi cantanti del calibro di Enrico Caruso.

Ebbene, siamo a Londra nel 1894, Nellie alloggia al Savoy Hotel perché si esibisce ogni sera nel Lohengrin di Wagner. In quel periodo chef del Savoy Hotel è Auguste Escoffier. Esatto, proprio lui: il Cuoco dei re, re dei cuochi. Autore di alcuni tra i manuali di cucina più conosciuti e pubblicati al mondo. Colui che fece conoscere ed apprezzare la cucina francese ovunque.

Nellie che apprezzava molto le doti culinarie del celebre chef, decise di fargli dono di due biglietti per lo spettacolo serale del Lohengrin. Escoffier ne fu entusiasta. Incantato dalla Melba e dalla sua esibizione, si mise a sua volta all’opera per creare qualcosa di unico in onore della cantante.

Lo Chef le fece recapitare nella suite dove ogni sera, dopo lo spettacolo, la Melba si intratteneva con alcuni amici, un dolce spettacolare. Un cigno di ghiaccio -ispirato al cigno che appare nel primo atto del Lohengrin- con incastrata tra le ali una coppa d’argento contenente delle pesche disposte su del gelato alla vaniglia e ricoperte da un velo di zucchero filato. L’effetto era spettacolare e Nellie entusiasta rimase a bocca aperta.

Il dolce ebbe un successo sorprendente e iniziò ad essere imitato pressoché ovunque.

Le Pesche Melba sono un dessert che tutt’oggi si trova nel menù di molti ristoranti, semplice ed estremamente raffinato.

E’ composto da due mezze pesche scottate in acqua bollente, spellate e posate a pancia in giù in una coppa di gelato alla vaniglia, ricoperte dalla salsa ai lamponi e da lamelle di mandorle. Solo negli anni ‘70 del ‘900 le pesche fresche verranno sostituite dalle pesche sciroppate e il dolce diventerà un must nei successivi anni ‘80. Per rendere il dolce più scenografico le pesche, come nella versioni originale di Escoffier, possono essere ricoperte dallo zucchero filato.

Sembrerebbe che Escoffier abbia creato per la cantante anche un’altra ricetta: il Melba Toast. Semplice pane tostato su ambo i lati, che Nellie consumava abitualmente durante i suoi soggiorni a Londra.


Le storie di cucina sono infinite, così come i suoi protagonisti. Manca il Sale, è un podcast originale di Annalisa Sandri. La voce della sigla è di Vittorio, la produzione e il sound design di Michael Hammer. Tutte le puntate di MANCA IL SALE, le puoi ascoltare su udinepodcast.it.

MANCA IL SALE lo puoi ascoltare su Amazon Music, Spotify, YouTube Music e Apple Podcast.

Autore

  • Mi chiamo Annalisa e amo cucinare. Se è vero che è l’amore a far girare il mondo, nel mio caso è stato per amore che ho imparato a spadellare ed è per amore e con amore che spadello ogni giorno. Devo ringraziare chi, proprio con amore (e con tanta pazienza!), assaggia le mie preparazioni, elogiando o criticando a seconda del risultato. Ed è la stessa persona che mi ha spinta a creare questo blog! Confesso che non ero in grado di cucinare nemmeno una pastasciutta (il risultato era una di queste opzioni: o scotta, o cruda, o insipida o… una salina!) e mi sono avvicinata ad un mondo di sapori, profumi e colori che mi ha conquistata. Ho iniziato da “grande”, frequentando nel 2003 un “corso base” di cucina, e da allora non mi sono più fermata. Ho frequentato decine di corsi di cucina… imparando a preparare un’infinità di piatti. Devo dire che tutto ciò che è “culinaria” mi affascina: libri e film sull’argomento, ristoranti e trattorie, preparati e composti, vini e pozioni… qualsiasi cosa purché entri nel mio mondo preferito. Non mi considero una cuoca, né ho velleità di esserlo! Prendo spunti, rielaboro, riassemblo e… quando cucino non mi accorgo del tempo che passa, non ho più pensieri né preoccupazioni, perché lo stare davanti ai fornelli è per me totale e puro relax!

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