Manuela Peressutti

Manuela Peressutti: “Véstiti di emozioni, l’eleganza sei tu”!

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Udinesi Dentro
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Manuela Peressutti: "Véstiti di emozioni, l'eleganza sei tu"!
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Manuela Peressutti: “Véstiti di emozioni, l’eleganza sei tu”!

Entusiasta e animata da una forte passione per la scoperta e l’avventura, è guidata da una visione idealistica della vita e da un profondo desiderio di crescita personale e intellettuale. Spirito libero, ama sentirsi indipendente e detesta le restrizioni. Diretta, schietta e priva di filtri, possiede un’onestà che può risultare disarmante.

Manuela Peressutti, perché l’eleganza è l’armonia dell’anima?

Indossare un abito significa farlo vivere. Tu per far vivere l’abito devi rappresentarlo, devi far uscire quello che veramente tu sei. L’eleganza sei tu, sei te stessa. E a mio avviso, in quel momento in cui tu indossi un abito, hai classe, hai charme, hai fascino perché in quel momento esce la tua persona, esce la tua anima e viene rappresentata e amplificata.

Lei si innamora dei tessuti: come avviene questo “colpo di fulmine”?

Sono i tessuti che mi colpiscono, io li acquisto perché mi piacciono, e poi da li studierò l’abito che vedo nascere in quel tessuto che mi ha richiamata e che ho acquistato. In certi vedo da subito l’abito che potrei realizzare in altri rimangono li nel mio atelier, osservali oggi, osservali domani, creo poi l’abito. Oppure quando studio con una cliente l’abito vedo il tessuto e dico: “Questo è suo”!

È corretto dire che lei veste le emozioni?

Il mio motto è Vestiti di emozioni. Lavorando molto sul linguaggio del corpo, vedo e capisco osservando come si pone una cliente davanti allo specchio, quello mi trasmette le emozioni che lei prova indossando quell’abito e quindi posso dire, non voglio essere presuntuosa, ma posso dire che cerco per lo meno di lavorare sulle emozioni del cliente.

Come ottiene la fiducia dei suoi clienti?

Facendo uscire assieme la loro personalità, le proprie emozioni. E in quel momento, se tu ti senti bene, se ti vedi bella, se acquisisci una sicurezza interna ed esterna che ti gratifica e che fa la differenza. E in quel momento io acquisisco anche la loro fiducia, la fiducia del cliente.

Qual’è stata l’importanza di Vienna nel suo percorso?

Vienna mi ha aperto un mondo. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con culture diverse. Vienna ho scoperto la lirica e la musica classica che per me a 50 anni l’ho scoperta, mi sta prendendo molto. Mi sto appassionando. Quindi è chiaro che Vienna mi ha aperto un mondo e mi ha dato la possibilità di confrontarmi con più realtà.

Lei è una persona tenace: quale pensa sia il segreto della sua resilienza?

Sono una persona che ama le sfide e cerco di raggiungere anche gli obiettivi che mi pongo. Sono una che ama vincere le sfide, quindi cado, sono caduta tantissime volte, ma mi sono anche rialzata e diciamo che la mia svolta l’ho data a 47 anni. Finché cado potrò rialzarmi, continuo, salute permettendo, perché in questi anni anche la salute mi ha messo a dure prove. Però sono ancora qui e quindi vado avanti.

Qual’è stata l’importanza della famiglia nel suo percorso?

Aver avuto l’appoggio della mia famiglia penso che sia basilare. È stato tutto. Senza il loro appoggio penso che non avrei fatto quello che ho fatto. E quindi è stato fondamentale e auguro a chiunque abbia un sogno, qualcosa di essere anche appoggiato dalle proprie famiglie, dai propri familiari. E mio marito c’è stato sempre, la mia famiglia c’è stata sempre. Io devo ringraziare in primis mio marito che ha creduto anche lui nel mio sogno e che mi ha supportato anche economicamente in questo questa realtà.

L’armonia tra arte, cultura, musica e moda sono l’apice del suo essere?

Ero sempre alla ricerca di qualcosa, cioè io avevo tutto, però mi mancava sempre un qualcosa e non riuscivo mai a comprendere cos’era questo. E poi, entrando nella musica, in questa attività, conoscendo tante persone eccetera, mi sono resa conto che l’arte va a completare moltissimo una persona. Auguro a tutti di poter avvicinarsi all’arte e di poterla vivere e non è mai troppo tardi.


UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.

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Autore

  • Michele Menegon

    Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla! A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 approdo a Radio Italia Network. Ideatore del programma radiofonico techno Master Quick, tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi, il più famoso dei quali è Barraca Destroy. Nel 1996 divento Direttore Artistico di Radio Italia Network e sono il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero passare attraverso i computer. Nel 2000 entro nella casa discografica Hit Mania come Direttore Generale, lanciando il fenomeno Lùnapop. Nel 2001 torno alla radio per seguire lo start-up del progetto Radio LifeGate. Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company, e in parallelo entro nel mondo del fitness, ottenendo diverse certificazioni: dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al Bose ecc. Dal 2008 sono Product Manager di Music Master, il software leader mondiale per la programmazione radio-televisiva. Nel 2011 costruisco con Alessandro Bellicini il progetto digitale di Golf Today, seguito poi dalle testate Amadeus e Sci. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore Publimaster per le testate Golf & Turismo e Sciare. Nel 2021 fondiamo 3Mind, con cui nasce il progetto Notizie Golf, che lascio nel 2022. Nel 2023 lancio il progetto Udine Podcast, con l’obiettivo di produrre podcast realizzati da udinesi. Il primo è Udinesi Dentro, ma oggi la piattaforma ospita anche: Manca il Sale di Annalisa Sandri I racconti di So e Nanà di Nicoletta Agosto DiscoSauro di Alessandro De Cillia Radici in Stoffa di Silvia Cacitti Spazio Comune, realizzato per l’azienda Chiurlo. Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un triathleta. Un cancro, nel 2019, avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto di oncologia di Udine sono ancora qui — con il mio tumore — a raccontare un’altra storia. Obiettivi futuri? Completare un Ironman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare radio libera! Lo so, sono progetti utopici. Ma bellissimi.

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