
Daniele Stocco: “Vivere d’istinto è una scelta necessaria per vivere in maniera reale.”
Razionale ma sempre in viaggio, combina precisione e spirito d’avventura. Ama osservare il mondo con occhio analitico, ma è guidato dalla curiosità e da un forte desiderio di crescita. Affidabile e diretto, si muove con eleganza tra logica e intuizione. Ama imparare, condividere, e trova ispirazione nel confronto con ciò che è diverso da sé, senza mai perdere coerenza con i propri valori.
Daniele Stocco, perché gira in città “tirando le pezze” alle persone che incontra?
Tirando le pezze mi sembra strana come definizione. Diciamo che mi piace conoscere persone nuove semplicemente presentandomi in maniera educata. Poi ogni conversazione si può sviluppare in molti modi, ma non tiro niente.Mi presento educatamente con una stretta di mano lo faccio perché ogni persona la considero un viaggio curioso che potrebbe essere molto interessante.
Il suo desiderio tattile verso chi ha di fronte: Da cosa nasce?
Il desiderio tattile non è desiderio, ma è confidenza. Quella cosa che è svanita in questa modernità digitale. Mi piace farmi sentire presente, ecco, e vedere se è presente con me l’altra persona. È questo il mio desiderio tattile in un certo senso, ma è questo il significato.
Le piace stare in mezzo alla gente: paura della solitudine o fervente praticante delle relazioni h24?
Ma, la solitudine la apprezzo particolarmente in molti momenti. Le persone che incontro mi arricchiscono come esperienza di vita, per cui è un gran piacere a confrontarmi con loro, ma non sono sofferente in questo. La vivo molto bene.
Vivere solo d’istinto è una necessità o una scelta?
Vivere d’istinto è una scelta necessaria, secondo me, per vivere in maniera reale. Ammetto di non esserci al 100% ancora, però provo essere sinceramente presente con le mie intenzioni quasi sempre.
Da 15 anni lei é un controllore della produzione: che vantaggi le ha portato?
Risponderei che mi ha portato a una grande crescita personale per il senso di responsabilità cui mi hanno affidato nella gestione dell’impianto e anche al luogo calmo che ho trovato nel mio ufficio stesso. Ho trovato un luogo su cui riflettere su di me e utilizzare questo tempo meditativo, insomma, ogni tanto a mio vantaggio per sviluppare i miei pensieri in maniera molto serena e redditizia per la mia mentalità e anche la mia pace.
Lei riporta tutte le sue esperienze su carta: poca memoria o c’è qualcosa di più?
Allora, le riporto su carta e anche in maniera digitale, ovviamente. Sono tantissime informazioni che raccolgo nei miei viaggi, nei miei incontri e che sono semplicemente impossibili da tenere a mente, a memoria, tra poi anche le varie elaborazioni, ragionamenti, pensieri che ci faccio sopra. E quindi li trascrivo e me li segno quelli che ritengo insomma di una certa, di un certo valore. E me li tengo intanto in un cassetto virtuale perché poi trascrivo tutto, insomma, vedremo i futuri sviluppi, ecco.
Lei è famoso per la chat del calcetto! Un progetto ben riuscito?
La chat del calcetto è stata un’idea che ha funzionato per svariati motivi, tra conoscere centinaia di persone, aiutare tutti a giocare, a divertirsi e anche a litigare. Con tante persone purtroppo è inevitabile, sono inevitabili sia i bei momenti che anche i conflitti. È un grande laboratorio psicologico.
Oggi vive il momento più felice della sua vita! e domani?
E domani è già tardi, in effetti. Diciamo che ogni giorno cerco di mantenere questa serenità ed averne cura. Credo sempre nell’essere positivo e propositivo e poi continuo a costruire e modificare sempre cercando di non stravolgere tutto quello che ho costruito, ecco, questo lo ritengo molto importante. E vedremo poi le mie scelte future, dove mi porteranno e a che cosa e a che punto.
UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.
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