La profondità emotiva di Joe Roberts

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La profondità emotiva di Joe Roberts
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Questo pòdcast è dedicato alla profondità emotiva di Joe Roberts.

Adore (1994)

Nelle cronache della dance music britannica degli anni Novanta, quando l’eurodance dominava le classifiche e le piste da ballo si trasformavano in cattedrali di estasi elettronica, emerge una voce capace di fondere soul autentico e sensibilità house con una maestria rara: Joe Roberts, un artista che ha saputo trasformare il dancefloor in uno spazio di intimità emotiva senza mai tradire l’energia pura del movimento.

Love Is Energy (1992)

La sua ascesa musicale comincia con una serie di successi che avrebbero definito il suono della dance soulful britannica. Prima di iniziare a registrare con la sua partner professionale e di vita Melanie Williams, si afferma con brani come Lover, Back in My Life e Adore. Roberts non si limita a cavalcare l’onda commerciale della dance, ma porta nella club culture quella profondità e quella complessità musicale che solo i grandi interpreti soul sanno offrire.

Lover (1994)

Il suo percorso discografico attraversa le etichette più prestigiose del panorama britannico. Roberts registra per la London Records per diversi anni, ma il suo interesse per la scena dei club lo conduce alla Grass Green Records, che nel 1995 pubblica il singolo Sweet Mercy. Il brano ottiene ottimi risultati, segnando una carriera in continua evoluzione, capace di adattarsi ai cambiamenti del mercato senza mai perdere autenticità. Il passaggio da una major a un’etichetta più vicina al mondo del clubbing rivela la sua priorità: non il successo commerciale fine a se stesso, ma la credibilità all’interno della comunità dance.

You Are Everything (1995)

Il sodalizio artistico e personale con Melanie Williams rappresenta una svolta profonda. Insieme, Roberts e Williams reinterpretano You Are Everything, già incisa dagli Stylistics e successivamente da Diana Ross e Marvin Gaye. La scelta di questo classico soul testimonia il rispetto per la tradizione afroamericana, la stessa da cui la house music era nata nei club di Chicago. Con il singolo Happy Days, pubblicato nel 1995 in collaborazione con Sweet Mercy, Roberts consolida la sua reputazione come una delle voci più riconoscibili della scena dance britannica.

Happy (1995)

Le collaborazioni con alcuni dei più grandi remixer internazionali innalzano ulteriormente il suo status. I suoi brani vengono reinterpretati da leggende come K-Klass e David Morales, capaci di trasformare un brano in una nuova esperienza sonora. Queste versioni diventano pezzi da collezione per DJ e clubber, segno di quanto la voce di Roberts sapesse prestarsi a infinite metamorfosi mantenendo intatta la sua essenza emotiva.

Back In My Life (1993)

L’eredità di Joe Roberts va oltre i numeri delle classifiche e la fugacità della scena mainstream. La sua voce, intrisa di quella malinconia soul che attraversa la migliore tradizione britannica, ha dimostrato che anche nel contesto apparentemente effimero del dancefloor è possibile creare momenti di autentica profondità emotiva. Roberts resta la prova vivente di un’epoca irripetibile in cui la club culture britannica sapeva ancora fondere l’energia del corpo con la vulnerabilità dell’anima, trasformando il ballo in un rito collettivo di liberazione e verità.

Come Together (1994)

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Disco Sauro è un podcast scritto da Michele Menegon. La supervisione editoriale e musicale è a cura di Alessandro De Cillia. La voce della sigla è di Fabrizio Cerruti, quella del DiscoSauro è di Matilda, mentre la produzione e il sound design è di Michael Hammer. DISCOSAURO è un podcast realizzato in memoria del maestro Gianni De Luise.

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Autore

  • alessandro de cillia

    Alessandro De Cillia entra nell’organico di Radio Italia Network nel 1990: esordisce come tecnico del suono e presto giunge ad affiancare Mr. Marvin in qualità di programmatore musicale.

    Si occupa quindi della ricerca di nuovi artisti, pianifica la programmazione delle trasmissioni e cura i rapporti con le maggiori etichette discografiche (Sony, Virgin, Universal, Warner, Polygram, Emi , ….).

    Firma alcuni programmi che hanno fatto la storia di Italia Network. Il primo risale al 1993 ed è HIP & MUFFIN’ SHOW, incentrato sulla musica hip-hop e sul ragga muffin’, con lo pseudonimo Dj Delicious. Ma è forse il mastermix MADHOUSE il programma più rappresentativo della sua ricerca musicale.

    Qui Alessandro propone inizialmente una selezione mixata di House tribale per poi specializzarsi in Minimal e Intelligent Tecno. Ed è proprio la fama di MADHOUSE che lo porterà poi a lavorare come disc jockey nei migliori club della scena underground degli anni ’90 e a diventare dj-resident de La Scala, uno dei locali di riferimento per la musica di tendenza di quel tempo.

    Oggi Alessandro continua la sua ricerca musicale quotidianamente. Ha una ricca collezione di vinili che spaziano dalla musica Hip Hop alla Funky, dall'House alla Techno.

    Viene a diretto contatto con la musica in giovane età con l'elettronica ed il rock elettronico ascoltando con fascinazione i Kraftwerk ed i Rockets, successivamente si appassiona alla disco black degli anni ottanta ( S.O.S. Band , Janet Jackson , Donna Summer, e tutte le produzioni di Jimmy Jam & Terry Lewis) e soprattutto viene rapito dalla musica di Prince.

    Questo lo porterà ad indagare sulle origini della musica contemporanea del tempo e a scoprire il Soul di James Brown , il Funky di George Clinton e dei Parliament, per poi appassionarsi all' Hip Hop , genere che attingeva e traeva ispirazione proprio dalle radici della musica Black.

    Alla fine degli anni 80 si appassiona al nuovo genere musicale che sta nascendo: l'House music, prima quello melodico cantato, poi verso quello Tribale esplorando la musica Techno, sempre alla ricerca di nuove esperienze sonore.

    Così come era definito MadHouse: “l'evoluzione della musica” il suo programma mixato all'interno del Mastermix di Italia Network. La musica è concepita come un viaggio sonoro attraverso i vari generi che la caratterizzano, attingendo e lasciandosi influenzare da essi.

    Attualmente l'ascolto è indirizzato verso quegli spazi che non sono stati ancora esplorati nel passato quali la musica d'avanguardia italiana di rock progressivo , melodico disco, oltre che il genere cosiddetto “balearic”, influenzato da vari viaggi effettuati a Ibiza agli inizi del 2000.

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