André Kajlich: Coraggio, sfide e una nuova casa a Udine
Ha affrontato, e superato enormi sfide nella sua vita. Nato a Seattle nel 1979, ha un drammatico incidente nel 2003 che gli causa la perdita di entrambe le gambe.
Nonostante questa tragedia non si è lasciato abbattere, raggiungendo traguardi straordinari con dedizione e una mentalità positiva.
Potrai scoprire questa sua resilienza nel DocuFilm: “No Legs, All Heart”, che verrà proiettato venerdì 22 settembre, alle ore 18, al Visionario di Udine.
Chi era André Kajlich prima del 2003?
Ero un giovane che cresceva, che godeva della vita, passando da un’attività all’altra, da una scuola all’altra. Senza focus, ma spensierato, e felice.
Dove ha trovato il coraggio per rimettersi in gioco?
Inizialmente è stato molto difficile superare ciò che era accaduto in quell’orribile incidente, ma in realtà è stato il desiderio di riprendere da dove avevo lasciato, e di darmi ancora la migliore possibilità per una buona vita.
Cosa cerca nelle gare di resistenza?
Parte del motivo per cui amo le gare di resistenza è la pura avventura. Ma riguarda anche qualcosa che ho imparato attraverso l’incidente e il suo superamento a livello psicologico ed emotivo. Le gare di resistenza sono servite a questo.
Perché André Kajlich con la sua famiglia sceglie Udine per vivere?
Ci siamo stabiliti qui nel nord Italia per molte ragioni, ma su raccomandazione di alcuni amici, per l’accesso al mare e alle montagne, e per questa posizione centrale in Europa. Ma soprattutto, abbiamo sentito dire che le persone qui erano molto cordiali. Ho due figli piccoli e stavo cercando un bel posto dove crescere una famiglia con una elevata qualità di vita.
Udine è la città perfetta, o ci sono aspetti che può migliorare?
Non so se sono stato qui abbastanza a lungo per poter dare giudizi, quindi per dare consigli dovrò trascorrere più tempo qui, parlare con più persone ed esplorare questa città un po’ di più.
Lei è di ispirazione per molte persone. È uno stimolo o una missione?
Cerco solo di vivere al meglio possibile, e non so esattamente come farlo, quindi sto imparando lungo il percorso. L’interazione con il pubblico, quando faccio le mie avventure o gare, lo rende sicuramente molto più piacevole e mi motiva a continuare.
Si definisce un pioniere. Può approfondire?
In molte delle gare che faccio, sto cercando di capire come realizzarle perché nessuno l’ha fatto prima, e questo mi rende un pioniere. Mi piace risolvere problemi, affrontare qualcosa, senza sapere quale sarà l’esito.
Venerdì vedremo il suo DocuFilm “No Legs, All Heart”. Ci sono istruzioni prima della proiezione?
Sentitevi liberi di divertirvi durante la visione del film, io e il team di produzione lo abbiamo fatto durante le riprese.
UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.
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