Eva De Marco, le idee cambiano tutto!
È attenta ai sentimenti degli altri, e reagisce profondamente alle situazioni emotive. Ordinata e precisa, è una donna riflessiva. Pensatrice profonda, possiede una mente critica. Riservata, mostra una spiccata dedizione a famiglia e amici. Concreta e realista, èvita di perdersi troppo tra le nuvole.
Per Eva De Marco, quanto è importante la visione d’insieme?
Perché riusciamo a cogliere collegamenti e connessioni che, guardando solo nel piccolo, non saremo riusciti a vedere. La visione d’insieme ci aiuta a capire anche il perché nel piccolo avvengono certe dinamiche e ci aiuta a modificarle se provocano dei problemi.
Perché si appassiona alle cose che non funzionano?
Mi piace aggiustare. Per rendere migliore qualcosa che non funziona, ma al tempo stesso trasformarla, renderla diversa, ottimizzarla per trarne maggiore vantaggio e utilità.
Che Udine ha scoperto attraverso gli occhi di Ted?
Che c’è una Udine da scoprire, c’è una parte di popolazione che sa ascoltare i punti di vista diversi. È una Udine silenziosa educata e che purtroppo non viene enfatizzata come merita. Sono quelle persone positive che non protestano platealmente e non fanno confusione sulle pagine dei quotidiani.
Oggi è ancora possibile dare importanza alle idee?
Le idee cambiano tutto, è il nuovo motto di Ted ed è già un po’ in parte la risposta. La possibilità c’è, bisogna vedere se avremmo ancora la capacità critica di ascoltare quelle idee, anche quelle che ci piacciono di meno, proprio per trovare altri punti di vista. Imparare a scavare e non rimanere solo sulla superficie, questo è la vera sfida, soprattutto con l’avvento dell’intelligenza artificiale che ci ha reso questa cosa ancora più facile, immediata. Dovremmo allontanarci anche dalle estremizzazioni ideologiche perché non funzionano e non servono all’umanità che verrà.
Ci dica, come possiamo tenere conto del bene comune?
Allora, prima bisogna partire dal significato di questa frase che in sintesi è avere rispetto delle persone e dell’ambiente in cui viviamo, in cui siamo ospiti, non solo a breve termine, ma anche nel lungo periodo. Ed è questo che fa la differenza. Questo si traduce in azioni che tengano conto di questo vero significato da parte di chi? Da parte delle aziende, da parte della classe dirigente politica, ma dalle nostre stesse scelte, quindi da parte di noi che facciamo ogni giorno, quindi evitando di scegliere solo per il nostro torna conto personale.
Lei è una persona poliedrica, come si focalizza su tutto ciò che fa?
Cerco di trovare un filo conduttore che unisce tutto quello che mi interessa. Lo faccio osservando e mettendomi in connessione con quello che mi sta intorno: le persone che incontro, le notizie che leggo, le attività che faccio.
A che titolo si inseriscono nella sua vita piena la musica, la fotografia e il disegno?
Diventano una valvola di sfogo nei momenti in cui sento il bisogno di esprimermi, oppure anche un modo per isolarmi, quindi attivare una specie di meditazione che serve solamente per aprire la mia mente ad accogliere nuove idee.
È possibile costruire una nuova via di comunicazione?
Questa è una domanda difficile perché io sono un po’ un idealista. Lo vorrei, sì, anche se spesso, per le cose proprio che vedo, che leggo, vengo assalita da una profonda tristezza e anche un senso di impotenza. Che non si riesca più a scoprire quella consapevolezza così importante per fare la differenza ogni giorno e che va a mirare quel bene comune di cui avevo parlato prima. L’unica cosa che posso fare io è che posso farlo io, il cambiamento, quindi con quelle piccole azioni che faccio nella mia comunità, tutte le attività che porto avanti.
UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.
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