L’impatto positivo della creatività idealista di Giulia Napolitano

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L'impatto positivo della creatività idealista di Giulia Napolitano
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L’impatto positivo della creatività idealista di Giulia Napolitano

Attenta alle dinamiche relazionali, è in grado di comprendere e rispondere alle emozioni degli altri.

Avvolta da un affascinante carisma sociale, che la rende piacevole da frequentare, è abile nel gestire situazioni conflittuali e nel promuovere l’armonia nelle relazioni.

Creativa e idealista, è costantemente alla ricerca di un equilibrio, tra l’analisi razionale, e l’ascolto del cuore.

Giulia Napolitano oggi è una Travel Designer. Un viaggio che ha radici lontane.

Sì, è così. Infatti ho iniziato a viaggiare fin da quando ero piccola. Ho viaggiato in camper con i miei genitori, giravamo l’Europa. Questo semino pian piano è germogliato e mi ha fatto appassionare sempre di più ai viaggi di scoperta. Ed è anche stato ciò che mi ha fatta avvicinare al mondo del turismo.

Un giorno scappa in Asia, poi ritrova la strada verso casa…

Ho trascorso in Asia tre bellissimi e intensi mesi dove ho viaggiato e ho scoperto posti e persone meravigliose. Questo primo grande viaggio di tre mesi è stato quello che mi ha dato la spinta per riprendere gli studi. Così sono rientrata a Udine e qui mi sono laureata in Scienze Tecniche del Turismo Culturale, per poi specializzarmi con un Master in Turismo sostenibile Responsabile.

Perché la scelta di proporre viaggi responsabili e sostenibili?

Negli ultimi anni devo dire che ho intrapreso delle scelte a livello personale nella mia vita quotidiana che mi stanno portando verso uno stile di vita più sostenibile. Con l’avvento del COVID, vedere la natura riprendere i suoi spazi, mi ha molto commossa e questo mi ha dato ulteriore conferma della necessità di viaggiare in maniera differente.

Gli udinesi sono pronti per questo tipo di viaggio?

Credo che non si tratti tanto di essere pronti piuttosto di quanto una persona voglia fare del proprio meglio per contribuire ad un cambiamento concreto e in positivo.

Qual’è l’equazione perfetta per un viaggio responsabile e sostenibile?

È un mix di diversi elementi che sono strettamente interconnessi tra loro e che permettono ai viaggiatori di scoprire una destinazione, lasciando un impatto positivo sul territorio che visitano. Questi elementi sono, ad esempio, la scelta di un alloggio gestito a livello locale, l’utilizzo dei mezzi pubblici per gli spostamenti nel territorio durante il proprio viaggio, la selezione di attività ed esperienze in loco. Infatti, oltre ai massi di una destinazione, è importante visitare progetti o associazioni i cui proventi supportino direttamente la popolazione locale oppure tutelino l’ambiente. Non da ultimo, anche scegliere dove mangiare è importante. Ritengo che uno dei modi migliori per immergersi in una nuova cultura è anche assaggiare piatti locali, mangiare nei mercati o in piccoli ristoranti a gestione familiare.

Camper, e luoghi segreti, ci nasconde qualcosa?

Da qualche anno ho ricominciato a viaggiare in camper con Orso, che è un vecchio Volkswagen California; e con con Orso sto scoprendo dei posti naturali ancora intatti e autentici. È vero che il mio lavoro è quello di pianificare viaggi e far scoprire alle persone posti nuovi, però credo anche che a volte sia necessario mantenere certi luoghi segreti, preservandoli, e lasciando la libertà alle persone volenterose, di scoprirli in autonomia.

Come sceglie le destinazioni, e le esperienze da includere nei progetti che propone?

Propongo molto spesso destinazioni che ho già visitato in prima persona. Studio a fondo le destinazioni, ricerco e includo attività ed esperienze responsabili, scelte con cura sia a livello ambientale che a livello sociale, esperienze che siano gestite con trasparenza ed eventualmente certificate.

Il suo motto è: “Ti aiuto a creare ricordi”. In che modo lo realizza?

Credo fortemente che viaggiare, soprattutto in modo etico e consapevole, sia una grande forma di arricchimento personale. Pianificando itinerari di viaggio su misura, do la possibilità ai viaggiatori di scoprire diverse sfaccettature di un paese, di immergersi in una cultura, entrare a contatto con la popolazione locale ed esplorare le bellezze naturali in maniera responsabile. La somma di queste esperienze va a creare ricordi unici che poi verranno custoditi per sempre nel cuore di chi viaggia con me.

 


UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.

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Autore

  • Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla! A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 sono a lavorare per RADIO ITALIA NETWORK. Ideatore del programma radiofonico techno MASTER QUICK tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi: il più famoso è BARRACA DESTROY. Divento Direttore Artistico di RADIO ITALIA NETWORK nel 1996 e fui il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero avvenire attraverso i computer. Nel 2000 approdo alla casa discografica HIT MANIA in qualità di direttore generale lanciando il fenomeno LUNA POP. Nel 2001 ritorno alla radio e seguo lo start up del progetto RADIO LIFE GATE. Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company e parallelamente entro nel mondo del fitness ottenendo diverse certificazioni, dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al BOSE ecc. Dal 2008 sono Product Manager del prodotto leader nel mondo per la programmazione radio-televisiva MUSIC MASTER. Nel 2011 costruisco assieme ad Alessandro Bellicini il progetto digitale di GOLF TODAY e in seguito per le testate AMADEUS e SCI. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore PUBLIMASTER per le testate GOLF&TURISMO e SCIARE. Nel 2021 fondiamo la 3Mind che realizza il progetto NOTIZIE GOLF che poi lascio nel 2022. Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un Triathleta! Un cancro nel 2019 avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto oncologico di Udine sono ancora qui, con il mio tumore, a raccontare un'altra storia. Obiettivi futuri? Un Iroman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare la radio libera! Lo so, sono progetti utopistici, ma bellissimi.

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