
Questo pòdcast è dedicato all’architetto del suono di Chicago: Ron Trent.
Space is the Place (2004)
Nel cuore pulsante di Chicago, attraverso i beat profondi della house e il calore del soul, nasce un artista destinato a ridefinire il suono della musica elettronica. Ron Trent, produttore, DJ e visionario, è uno di quei nomi che non hanno solo seguito la storia della house music, ma l’hanno scritta con le proprie mani.
Feel The Rhythm (1993)
Nato a Buffalo, New York, e cresciuto a Chicago, Trent è spesso associato alla scena house della Windy City, ma la sua influenza va ben oltre. È un architetto sonoro, un artista capace di trascendere il semplice intrattenimento per trasformare la musica in una vera e propria esperienza spirituale e culturale. Fin dagli esordi negli anni Ottanta, si distingue per la capacità di fondere ritmi pulsanti con melodie eteree, creando un sound che è al tempo stesso terrenamente danzabile e celestialmente meditativo.
Morning Factory (1999)
È la fine degli anni Ottanta quando, ancora adolescente, pubblica uno dei brani che entreranno nell’olimpo della musica dance: “Altered States”. Questo capolavoro della deep house non è solo un inno delle piste da ballo underground, ma un pezzo che ha ridefinito il genere, spingendolo verso territori più introspettivi e sofisticati. Un suono avvolgente, minimalista, ma al tempo stesso ipnotico e profondo, che diventa il manifesto della sua visione musicale.
Altered States (1990)
Ma Ron Trent non è solo un produttore. È un narratore sonoro, un esploratore musicale che si muove con disinvoltura attraverso house, deep house e jazz-funk. Con il progetto Warm, ha ulteriormente ampliato le possibilità della musica elettronica, incorporando elementi di jazz, soul e world music, creando una sinfonia di suoni che parla di connessione e trascendenza.
Escape That (1998)
Negli anni Novanta, Trent diventa una figura chiave della scena deep house. È co-fondatore dell’etichetta Prescription Records, insieme a Chez Damier, un altro pilastro della house music. Prescription non è solo un’etichetta discografica, ma un manifesto artistico: ogni pubblicazione è un’affermazione di qualità e innovazione. Le sue tracce, profonde e sofisticate, ridefiniscono il genere, influenzando generazioni di produttori e DJ in tutto il mondo.
We Lift Our Hands in the Sanctuary (2002)
Ma il contributo di Ron Trent alla musica non si ferma qui. Attraverso la sua etichetta Music and Power, ha promosso artisti emergenti e ha mantenuto viva la tradizione afroamericana della house music, intesa non solo come genere musicale, ma come movimento culturale e sociale. Le sue selezioni musicali, sia nei club che nei festival, sono veri e propri viaggi nel tempo e nello spazio, dove le radici africane si intrecciano con le sonorità contemporanee, creando un dialogo che unisce passato e futuro.
Welcome Sire (2003)
La sua figura è quella di un artista totale, un visionario che utilizza la musica come strumento di trasformazione interiore e collettiva. Ron Trent non suona semplicemente dei dischi; crea rituali sonori, momenti di condivisione in cui il pubblico è invitato a perdere i propri confini individuali per fondersi in un’esperienza collettiva di beatitudine e risveglio. La sua musica è un invito a danzare, sì, ma anche a riflettere, a connettersi, a elevarsi.
I Fight For What I Believe (1999)
Mentre il suono di Chicago si diffonde globalmente, Ron Trent porta la sua visione oltre i confini della città. La sua musica trova casa nei club più prestigiosi di New York, Londra, Berlino e Tokyo, conquistando dancefloor e pubblico con il suo stile inconfondibile. I suoi DJ set sono cerimonie sonore, in cui i battiti diventano mantra e la pista da ballo si trasforma in un luogo sacro di connessione umana.
Making Love (1990)
In un’epoca in cui la musica elettronica rischia spesso di diventare un prodotto di consumo, Ron Trent rimane un faro di autenticità e profondità, un artista che ricorda a tutti noi il potere trasformativo del suono. La sua eredità è quella di un pioniere che ha saputo mantenere viva la fiamma della house music, trasformandola in un linguaggio universale di amore, libertà e spiritualità.
Magic Woman (1993)
Questo podcast, dedicato all’architetto del suono di Chicago Ron Trent, finisce qui! Se vuoi ascoltare tutta la musica del DISCOSAURO, scarica l’applicazione gratuita IN MY RADIO, per Apple o Android.
Disco Sauro è un podcast scritto da Michele Menegon. La supervisione editoriale e musicale è a cura di Alessandro De Cillia. La voce della sigla è di Fabrizio Cerruti, quella del DiscoSauro è di Matilda, mentre la produzione e il sound design è di Michael Hammer. DISCOSAURO è un podcast realizzato in memoria del maestro Gianni De Luise.
DISCOSAURO lo ascolti sulle piattaforme Amazon Music, Spotify, YouTube Music e Apple Podcast