Questo pòdcast è dedicato a Sven Väth, l’alchimista della Musica Elettronica.
The Beauty and the Beast (1994)
Pochi artisti hanno avuto l’impatto di Sven Väth sulla musica elettronica. Pioniere, visionario e instancabile innovatore, Sven non è solo un DJ e produttore: è una forza creativa che ha trasformato la musica techno in un movimento culturale globale. Dalla nascita della scena underground negli anni Ottanta, fino ai grandi festival internazionali di oggi, il nome di Sven Väth è sinonimo di avanguardia, energia e passione senza compromessi.
Where are you (1986)
Nato a Obertshausen, in Germania, il ventisei ottobre millenovecentosessantaquattro, Sven Väth è cresciuto immerso nella musica. La sua curiosità lo portò presto a esplorare sonorità nuove e sperimentali, attingendo dalla disco e dal synth-pop che stavano rivoluzionando il panorama musicale europeo. Sven, però, voleva qualcosa di più: un suono che fosse universale, futuristico e profondamente umano.
Bad news (1985)
A soli diciassette anni, Sven iniziò a lavorare come DJ nei club locali, ma la sua visione andava oltre il semplice intrattenimento. Fin dagli inizi, la sua missione era quella di creare un’esperienza che trascendesse la pista da ballo, un viaggio sonoro che connettesse le persone a un livello emotivo e collettivo. La svolta arrivò negli anni Ottanta, quando Sven Väth si immerse nella nascente scena techno di Francoforte. Era il periodo in cui i suoni elettronici provenienti da Detroit e Chicago iniziavano a contaminare l’Europa, e Sven ne riconobbe subito il potenziale rivoluzionario.
L’Esperanza (1993)
Nel millenovecentottantasei, Sven fondò il leggendario club Omen a Francoforte, che divenne il fulcro della scena techno tedesca e una delle cattedrali mondiali della musica elettronica. Qui, Sven non solo suonava i dischi, ma costruiva interi universi sonori mai sperimentati prima. Nel millenovecentottantotto, Sven pubblicò il suo primo grande successo discografico, “Electrica Salsa”, con il progetto OFF. Il brano scalò le classifiche europee, dimostrando che la musica elettronica poteva essere sia avanguardistica che popolare. Ma Sven non si accontentò del successo commerciale: voleva spingersi oltre.
Electrica Salsa (1986)
Gli anni Novanta segnarono un nuovo capitolo nella carriera di Sven Väth. Nel millenovecentonovantadue, fondò l’etichetta discografica Eye Q Records, che divenne una piattaforma per artisti innovativi e un laboratorio per la musica trance e techno. Ma il progetto più ambizioso di Sven nacque alla fine del decennio: Cocoon. Non solo un’etichetta discografica, ma un vero e proprio universo creativo che includeva eventi, serate nei club e festival. Con Cocoon, Sven Väth trasformò la techno da fenomeno underground, a cultura mainstream.
Ritual Of Life (1993)
Un capitolo fondamentale della storia di Sven Väth è legato a Ibìza. Le sue serate al club Amnésia divennero leggendarie, attirando migliaia di persone da tutto il mondo. Ogni set di Sven era un viaggio ipnotico, un racconto musicale che univa ritmi tribali, groove incessanti e melodie trascendenti. Ibìza non fu solo un luogo per ballare, ma un laboratorio culturale in cui Sven Väth, plasmò il futuro della musica elettronica.
Omen A.M. (1998)
Ciò che distingue Sven Väth non è solo la sua musica, ma la sua filosofia. Per lui, il DJ non è un semplice selezionatore di brani, ma uno storyteller, un artista che costruisce emozioni e connessioni attraverso i suoni. Con oltre quattro decenni di carriera alle spalle, Sven Väth è una leggenda vivente. Ha attraversato epoche e trasformazioni, ma il suo spirito innovativo rimane intatto. Ancora oggi, Sven si esibisce nei principali festival e club del mondo, continuando a ispirare nuove generazioni di artisti e fan.
Dein Schweiss (1999)
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Disco Sauro è un podcast scritto da Michele Menegon. La supervisione editoriale e musicale è a cura di Alessandro De Cillia. La voce della sigla è di Fabrizio Cerruti, quella del DiscoSauro è di Matilda, mentre la produzione e il sound design è di Michael Hammer. DISCOSAURO è un podcast realizzato in memoria del maestro Gianni De Luise.
Alessandro De Cillia entra nell’organico di Radio Italia Network nel 1990: esordisce come tecnico del suono e presto giunge ad affiancare Mr. Marvin in qualità di programmatore musicale.
Si occupa quindi della ricerca di nuovi artisti, pianifica la programmazione delle trasmissioni e cura i rapporti con le maggiori etichette discografiche (Sony, Virgin, Universal, Warner, Polygram, Emi , ….).
Firma alcuni programmi che hanno fatto la storia di Italia Network. Il primo risale al 1993 ed è HIP & MUFFIN’ SHOW, incentrato sulla musica hip-hop e sul ragga muffin’, con lo pseudonimo Dj Delicious. Ma è forse il mastermix MADHOUSE il programma più rappresentativo della sua ricerca musicale.
Qui Alessandro propone inizialmente una selezione mixata di House tribale per poi specializzarsi in Minimal e Intelligent Tecno. Ed è proprio la fama di MADHOUSE che lo porterà poi a lavorare come disc jockey nei migliori club della scena underground degli anni ’90 e a diventare dj-resident de La Scala, uno dei locali di riferimento per la musica di tendenza di quel tempo.
Oggi Alessandro continua la sua ricerca musicale quotidianamente. Ha una ricca collezione di vinili che spaziano dalla musica Hip Hop alla Funky, dall'House alla Techno.
Viene a diretto contatto con la musica in giovane età con l'elettronica ed il rock elettronico ascoltando con fascinazione i Kraftwerk ed i Rockets, successivamente si appassiona alla disco black degli anni ottanta ( S.O.S. Band , Janet Jackson , Donna Summer, e tutte le produzioni di Jimmy Jam & Terry Lewis) e soprattutto viene rapito dalla musica di Prince.
Questo lo porterà ad indagare sulle origini della musica contemporanea del tempo e a scoprire il Soul di James Brown , il Funky di George Clinton e dei Parliament, per poi appassionarsi all' Hip Hop , genere che attingeva e traeva ispirazione proprio dalle radici della musica Black.
Alla fine degli anni 80 si appassiona al nuovo genere musicale che sta nascendo: l'House music, prima quello melodico cantato, poi verso quello Tribale esplorando la musica Techno, sempre alla ricerca di nuove esperienze sonore.
Così come era definito MadHouse: “l'evoluzione della musica” il suo programma mixato all'interno del Mastermix di Italia Network. La musica è concepita come un viaggio sonoro attraverso i vari generi che la caratterizzano, attingendo e lasciandosi influenzare da essi.
Attualmente l'ascolto è indirizzato verso quegli spazi che non sono stati ancora esplorati nel passato quali la musica d'avanguardia italiana di rock progressivo , melodico disco, oltre che il genere cosiddetto “balearic”, influenzato da vari viaggi effettuati a Ibiza agli inizi del 2000.
Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla!
A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 sono a lavorare per RADIO ITALIA NETWORK.
Ideatore del programma radiofonico techno MASTER QUICK tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi: il più famoso è BARRACA DESTROY.
Divento Direttore Artistico di RADIO ITALIA NETWORK nel 1996 e fui il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero avvenire attraverso i computer.
Nel 2000 approdo alla casa discografica HIT MANIA in qualità di direttore generale lanciando il fenomeno LUNA POP.
Nel 2001 ritorno alla radio e seguo lo start up del progetto RADIO LIFE GATE.
Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company e parallelamente entro nel mondo del fitness ottenendo diverse certificazioni, dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al BOSE ecc.
Dal 2008 sono Product Manager del prodotto leader nel mondo per la programmazione radio-televisiva MUSIC MASTER.
Nel 2011 costruisco assieme ad Alessandro Bellicini il progetto digitale di GOLF TODAY e in seguito per le testate AMADEUS e SCI. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore PUBLIMASTER per le testate GOLF&TURISMO e SCIARE. Nel 2021 fondiamo la 3Mind che realizza il progetto NOTIZIE GOLF che poi lascio nel 2022.
Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un Triathleta! Un cancro nel 2019 avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto oncologico di Udine sono ancora qui, con il mio tumore, a raccontare un'altra storia.
Obiettivi futuri? Un Iroman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare la radio libera! Lo so, sono progetti utopistici, ma bellissimi.