Claudio Cescutti: L’amore è la luce che illumina tutte le cose!
Audace, è in costante esplorazione di nuovi territori, mentali e fisici. Idealista, contribuisce attivamente alla giustizia sociale. Attento ai dèttagli, costruisce relazioni positive con chi incontra. Grazie al suo carisma, evita i conflitti, prendendo sempre in considerazione, il punto di vista degli altri.
Claudio Cescutti; Crede ancora che con il suo lavoro si possa cambiare il mondo?
C’è stato un periodo in cui l’ho pensato e l’ho sperato. Ora invece sono cresciuto, sono invecchiato e ne sono certo che con tutte le nostre azioni, anche piccole, possiamo farlo. Prima di venire qui ho dato un’occhiata ad un giornale in cui ho letto: “Nessun atto di gentilezza per quanto piccolo è sprecato”. Ho pensato che fosse un collegamento questa nostra chiacchierata.
Fare volontariato, è una scelta razionale, o irrazionale?
Per me è stata dall’inizio una scelta involontaria dettata dai sentimenti, dettata dalla pancia, se così si può dire. L’ho sempre vista come una forma di restituzione per la fortuna che ho sempre avuto, un modo per restituire qualcosa a qualcun altro. Senza alcuna presunzione penso che sia doveroso mettersi al servizio degli altri.
A lei, sembra sempre mancare il tempo. Di quanto ne avrebbe bisogno?
In realtà non penso mi manchi il tempo in assoluto. In senso stretto penso mi manchi il tempo per fare le cose che vorrei fare e i progetti che ho in mente.
Ogni mattina lei guarda fuori dalla sua finestra. Udine, come le appare?
Io cerco, attraverso i miei occhi, la mattina, cerco l’Udine che mi somiglia, l’Udine un po’ discreta, che si sveglia lentamente, e attraverso la luce che sopraggiunge. Penso di cercare anche gli scorci di natura che caratterizzano una stagione rispetto all’altra.
Qual è l’importanza di Nairobi nel suo percorso?
La mia esperienza fatta a Nairobi, in modo particolare a Matare, in uno slum, in una baraccopoli ad est di Nairobi, è un’esperienza forte, è un’esperienza che ti segna, è un’esperienza unica, ricca di contraddizioni e di ingiustizie. Se devo semplificare, se devo sintetizzare il concetto, potrei dire che ti dà la possibilità di capire il perché alcune persone decidano, ad esempio, di rischiare tutto e di lasciare il proprio paese. Lo fai, lasci il tuo paese e rischi tutto quando non hai nulla. Ecco, io facevo fatica anche a pensare semplicemente a questo nulla, no? Perché per noi è impossibile pensare a nulla come loro pensano al loro nulla. Sono due nulla diversi.
Perché crede che attraverso l’amore possiamo vincere tutte le sfide?
Perché penso che l’amore sia la luce che illumina le cose. Senza la luce, tutto il resto è buio. L’amore è una capacità cognitiva. Se tu ami qualcosa, ti interessi a qualcosa, la approfondisci, la conosci. Se non conosci le cose, non le puoi capire.
Che valore attribuisce al contatto fisico nelle relazioni umane?
Per me è un valore fondamentale, un è un valore al quale faccio fatica a resistere, alle volte mi devo trattenere perché ho questo desiderio di contatto. È un valore intimo di scambio, di relazione, ma anche di rispetto fondamentale. Se entri nello spazio di qualcun’altro lo devi fare necessariamente mettendoti in gioco, fidandoti. Da lontano penso tu sia meno coinvolto. Forse da lontano puoi anche mentire.
Lei fotografa per capire se stesso. Oggi, a che punto siamo?
Allora, diciamo che siamo ad un buon punto, dai. Ora io e me stesso andiamo abbastanza d’accordo. Ci riconosciamo, ci incontriamo, soprattutto quando pratichiamo la fotografia, quando proviamo a fermare il tempo. Però non il tempo, quello che si perde, ma proviamo a fermare il tempo, quello dei progetti, quello che è sempre poco, quello che fugge.
UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.
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