Bledar Zhutaj: “Tutti i giorni cerco amore”
Analitico e meticoloso, scava a fondo nelle situazioni per comprenderle meglio. Riservato, custodisce gelosamente le proprie riflessioni. Ambizioso, si impegna con determinazione per raggiungere gli obiettivi. Emotivo, trova nel contesto familiare il suo scopo e il suo equilibrio.
Per Bledar Zhutaj, la ristorazione, è un business o una passione?
La ristorazione nasce prima come un business e diventa poi anche passione. Quando ho iniziato ho visto prima di tutto sinceramente il business, quindi l’evoluzione della ristorazione giapponese, e dopo è diventata anche una grande passione andando a ricercare, andando a studiare quella che è la cucina nipponica e di cui io poi mi sono innamorato.
Riconosco il suo impegno nel lavoro, ma questo, è l’unico aspetto che conta?
È un aspetto fondamentale, a mio avviso, al giorno d’oggi. Spesso il lavoro viene, ultimamente, un po’ demonizzato, però non bisogna attribuire al lavoro tutti i mali, anche perché il lavoro ci garantisce progresso, ci garantisce comunque un avanzamento anche della società. Sicuramente il lavoro sta cambiando, soprattutto in termini di tempo, però rimane comunque una parte fondamentale della nostra vita.
Perché nella vita è importante seguire le regole?
Nella vita, seguire le regole, ci dà disciplina, ci dà una riga dove noi possiamo camminare dritti e non invadere lo spazio degli altri. Seguire le regole vuol dire vivere in una comunità, in una società, dove appunto ognuno ha la sua libertà ed è qualcosa di fondamentale. Poi dopo le regole sono fatte anche per essere cambiate, quindi se qualcuno ha un un sogno da realizzare, sicuramente le regole si possono anche infrangere.
Dal suo osservatorio, al cittadino udinese, cosa piace mangiare?
Il cittadino Udinese è sicuramente abituato molto bene a mangiare, nel senso che comunque il nostro territorio ci regala materie prime di assoluta grandezza, perché abbiamo vino, abbiamo birre, carne, verdure di qualsiasi genere, quindi siamo molto fortunati. Dunque è abituato sicuramente bene a mangiare, però appunto anche la cucina estera come può essere quella giapponese, quindi la cucina nipponica, è sicuramente diventata un habitué del cittadino Udinese.
La sua fede la porta a leggere i Vangeli. Ritiene che siano ancora attuali?
Possono cambiare la vita ancora di molte persone. Credo che le storie che vi sono scritte all’interno siano ancora attuali e sicuramente possono essere d’aiuto, possono dare una visione di vita completamente diversa. E quindi se qualcuno ha intenzione di iniziare queste letture, sicuramente io le consiglio. Non sono letture che si devono fare solo in momenti di difficoltà, ma anzi nei momenti più gioiosi, più belli, perché è lì che si comprende la parte più profonda dei Vangeli.
Da cosa trae origine il suo forte legame con la famiglia?
I miei genitori, mia madre e mio padre, mi hanno trasmesso questo forte legame che noi abbiamo. È qualcosa di viscerale, sicuramente. Sono un punto di forza, io dico sempre a mia madre e mio padre, che sono i miei due piloni, i miei pilastri, sopra i quali nulla può accadere. Ed è così, perché qualsiasi cosa poi possa succedere all’esterno, i miei genitori rimangono sempre lì fermi, cioè mi giro e li trovo sempre lì. La famiglia è parte fondamentale della vita.
Si sente un uomo libero?
Mi sento un uomo sicuramente libero. La società delle volte purtroppo ci mette in delle condizioni dove apparentemente non ci sentiamo liberi e questo sentimento non mi piace. È un sentimento che non dovrebbe esistere perché noi nasciamo liberi, siamo liberi di vivere, fare tutto quello che ci gira per la testa, sempre comunque nel rispetto delle regole e delle altre persone.
Ce lo confessi. Lei, vive in uno stato di amore?
Vivo in uno stato d’amore, sì. Tutti i giorni io ricerco l’amore ovunque, sono un cultore dell’amore. Mi sveglio la mattina e ho i miei figli che mi regalano amore, quindi la mia famiglia, le persone che mi stanno vicino, cerco di trarre amore e sentimenti positivi da tutte le situazioni.
UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.
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