Giulia Tosolini: “Presenza totale e costante in ciò che faccio è il mio modo di vivere”.
Sempre in movimento e alla ricerca di stimoli, è un’abile comunicatrice che si esprime con chiarezza e convinzione. Versatile, si adatta rapidamente alle nuove situazioni, prendendo decisioni rapide ed efficaci. Entusiasta, lei non teme le nuove avventure. Ama la libertà e possiede le risorse mentali e sociali per mantenerla.
Giulia Tosolini, come si diventa divulgatrice della cultura Spagnola?
Innanzitutto con passione. La passione è quello che muove a studiare, a conoscere, a viaggiare, a fare esperienze e quindi poi a poter restituire alle persone quello che in questo caso è la mia passione, cioè il mondo legato alla lingua e alla cultura spagnola, ma anche più in senso generale alle lingue e alle culture spagnole, perché in questo caso parliamo di pluralità.
Il linguaggio è la chiave per capire noi stessi?
Ne sono profondamente convinta, sì. È una delle chiavi per comprendere noi stessi, perché ci permette di dare forma a qualcosa che forma non ha, cioè il nostro mondo interiore, il nostro modo di vedere il mondo, i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre sensazioni. Quindi sì.
“En cuerpo y alma” racchiude la sua filosofia di vita?
Sì, “En cuerpo y alma” significa completamente, pienamente, senza limitazioni né restrizioni. Quindi è il mio modo di vivere, è il mio modo di lavorare. Infatti l’ho scelto come marchio del mio progetto e la presenza totale e costante in ciò che si fa è il mio modo di vivere.
Perché trova così interessante l’essere umano?
Perché è complesso, è articolato, è fonte di ispirazione e per una curiosa e ricercatrice come me è davvero fonte di ispirazione, non solo nel mio lavoro ma anche nella mia vita quotidiana. E soprattutto credo che l’essere umano ci permetta di entrare in contatto con la nostra dimensione umana. Vederci nell’altro, nell’essere umano dell’altro, ci permette di scoprire il nostro essere umani.
Quanta Spagna c’è a Udine?
Per me Spagna vuol dire casa. E quindi io a Udine mi sento un po’ a casa, quindi probabilmente un po’ di Spagna a Udine c’è. Non saprei dire in che forma, ma sicuramente qualcosa nell’aria c’è.
Cosa ha significato per lei diventare padrona del suo destino?
Ha significato prendere una nuova direzione nella mia vita, dare una nuova direzione a tutto quello che stavo facendo, portare fuori i miei pensieri, la mia voce, le mie idee, creare qualcosa di nuovo e di mio e quindi direi che ha significato libertà.
Da esploratrice di mondi e parole, le capita di fare brutti incontri?
È capitato raramente, per adesso, ma mi sono sempre lasciata guidare da dall’intuito e da quel sentire che ti porta a gestire anche situazioni magari più complicate o incontri che non definirei brutti, difficili, possiamo dire.
La scelta di scommettere su se stessa ha pagato?
Ma questo, come si dice, ai posteri l’ardua sentenza. Però sicuramente in questo momento il bilancio è assolutamente positivo.
UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.
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