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Ilaria Persona: “Udine può diventare un avamposto culturale”

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Ilaria Persona: "Udine può diventare un avamposto culturale"
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Ilaria Persona: “Udine può diventare un avamposto culturale”

Guidata da idealismo e desiderio di crescita interiore, esplora il mondo con curiosità, cercando esperienze significative. Empatica e intuitiva, percepisce intensamente le emozioni degli altri. Immaginativa e sensibile, può mostrarsi a volte indecisa. Sognatrice e carismatica, trova soddisfazione nelle relazioni autentiche.

Ilaria Persona, che ruolo hanno avuto gli spot Tv nella sua vita?

Sono sempre stata affascinata dal mondo della pubblicità. Sin da piccola mi piaceva rimanere davanti alla TV a guardare gli spot e a cercare di cogliere tutte le sfumature di quello che vedevo poi ovviamente andava a finire che in famiglia mi prendevano in giro perché li sapevo recitare a memoria, canticchiavo i jingle mentre giocavo… e devo dire che certi li ricordo ancora adesso. È stata poi questa mia curiosità verso il mondo della pubblicità a spingermi, quando ho finito di studiare il liceo linguistico, ad iscrivermi ad una facoltà di comunicazione e a laurearmi poi in relazioni pubbliche d’impresa.

Perché ha scelto di diventare una “valorizzatrice” di eccellenze?

Questo termine l’ho studiato a lungo, ed è nato perché con il mio lavoro mi occupo di mettere in luce e dare valore a quelle piccole realtà che per me sono eccellenze. Le eccellenze a cui penso sono tutte quelle attività fatte con grande passione e dedizione, spesso anche con sacrifici, impregnate di entusiasmo contagioso e altissima qualità. Quello che secondo me è da valorizzare l’eccellenza, come la intendo io, è il lato umano che fa la differenza, la filosofia e i valori che la contraddistinguono, lo scopo con cui l’azienda agisce.

Lei Soffre di ‘mal d’Africa’?

Più che soffrire il mal d’Africa forse ho il sogno dell’Africa, nel senso che per questo continente ho sempre sentito una profonda attrazione, e mi piacerebbe tantissimo visitarlo, in realtà al momento l’unico paese africano che ho visitato più volte è il Marocco, che ormai considero una seconda casa, essendo il paese di origine del mio compagno. Quindi non so se il mio si possa definire mal d’Africa, perché appunto di solito viene considerato mal d’Africa quando lo si visita e se si ha la nostalgia, di sicuro soffro il mal di Marocco.

Quali sono, secondo lei, i punti di forza su cui Udine può essere valorizzata?

Credo che Udine sia una bellissima città di provincia che dovrebbe essere un po’ meno provinciale. È affascinante vedere come cambia il suo volto in occasione di eventi speciali: sa diventare davvero internazionale, aperta verso il mondo, e sarebbe bello vederla sempre così. Secondo me si dovrebbe puntare sulle sue radici, sul suo essere stata un luogo di conquista e di mescolanza culturale, per riuscire ad essere in un certo senso accogliente e gentile con chi la vive ogni giorno, quindi proiettata verso il diverso e non spaventata da esso, e diventare così un avamposto culturale.

Perché considera il passaparola il mezzo di comunicazione più potente?

Perché credo che sia il mezzo di comunicazione più autentico: quando dobbiamo prendere una decisione, ci confrontiamo con gli altri. Ascoltiamo opinioni, chiediamo consigli, ci affidiamo all’esperienza di un amico. Di solito non ci fidiamo della pubblicità, che mette in evidenza solo i lati positivi di un prodotto o di un servizio, invece ci fidiamo proprio del consiglio di qualcuno che conosciamo. È un meccanismo naturale, che si adatta facilmente ai nuovi mezzi di comunicazione.

“Fare il meglio”: per lei è una condanna o un principio?

Direi che per me cercare di fare sempre il meglio in ogni momento e in ogni situazione, che sia a livello lavorativo oppure personale, è sicuramente un principio. A volte però può diventare una condanna perché, esigendo da me stessa sempre tanto, tendo ad alzare l’asticella sempre di più, a dubitare poi delle mie capacità e alla fine non sono mai soddisfatta e non riesco a godermi i risultati che ho raggiungo.

Che ruolo gioca la positività nella sua vita?

Un ruolo importante, anche se devo dire ho imparato a coltivare la positività nel tempo: allenare il pensiero positivo mi ha permesso di approfondire le mie potenzialità interiori, valorizzare le mie capacità, rendendomi capace di trovare la giusta motivazione per cercare di affrontare al meglio ogni situazione, anche quelle che una volta, a dirla tutta, preferivo ignorare perché era più facile fare così.

Come sommelier, se fosse un vino, quale sarebbe?

Una bella domanda, davvero difficile scegliere… ma se dovessi dirne uno credo che innanzitutto sarei un vino bianco, e credo sarei un Sauvignon Blanc. A volte nella versione francese del Pouilly Fumé, elegante e con un grande equilibrio tra note fruttate, floreali e minerali. A volte sarei un Sauvignon nella sua versione più “selvatica”, quella della Nuova Zelanda, quindi con uno stile più tropicale ed erbaceo, e una vivacita e acídia abbastanza taglienti.


UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.

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Autore

  • Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla! A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 sono a lavorare per RADIO ITALIA NETWORK. Ideatore del programma radiofonico techno MASTER QUICK tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi: il più famoso è BARRACA DESTROY. Divento Direttore Artistico di RADIO ITALIA NETWORK nel 1996 e fui il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero avvenire attraverso i computer. Nel 2000 approdo alla casa discografica HIT MANIA in qualità di direttore generale lanciando il fenomeno LUNA POP. Nel 2001 ritorno alla radio e seguo lo start up del progetto RADIO LIFE GATE. Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company e parallelamente entro nel mondo del fitness ottenendo diverse certificazioni, dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al BOSE ecc. Dal 2008 sono Product Manager del prodotto leader nel mondo per la programmazione radio-televisiva MUSIC MASTER. Nel 2011 costruisco assieme ad Alessandro Bellicini il progetto digitale di GOLF TODAY e in seguito per le testate AMADEUS e SCI. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore PUBLIMASTER per le testate GOLF&TURISMO e SCIARE. Nel 2021 fondiamo la 3Mind che realizza il progetto NOTIZIE GOLF che poi lascio nel 2022. Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un Triathleta! Un cancro nel 2019 avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto oncologico di Udine sono ancora qui, con il mio tumore, a raccontare un'altra storia. Obiettivi futuri? Un Iroman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare la radio libera! Lo so, sono progetti utopistici, ma bellissimi.

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