Mariah Carey, la divina!

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Mariah Carey, la divina!
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Questo pòdcast è dedicato alla divina Mariah Carey.

Fantasy (1995)

Nel firmamento della musica mondiale, poche figure hanno saputo ridefinire i confini stessi della voce come Mariah Carey. Il suo registro di cinque ottave non è soltanto un dato tecnico: è un varco aperto sull’infinito, una corrente di grazia che ha attraversato gli anni ’90 e ha continuato a vibrare nel nuovo secolo con la stessa intensità luminosa. Mariah non ha seguito le mode: le ha trasformate, le ha superate, lasciando nella storia una scia che ancora oggi orienta generazioni di interpreti e ascoltatori.

Make It Happen (1991)

La sua origine è già un racconto di origine e destino. Cresciuta in una famiglia in cui la voce era un linguaggio naturale, Mariah porta dentro di sé l’incontro di mondi diversi: un padre afro-venezuelano, una madre irlandese-americana, ex cantante lirica e maestra di tecnica vocale. A due anni imitava già il canto operistico di Patricia; a quattro iniziava le lezioni. La voce, prima ancora di essere un dono, era un richiamo. E quel richiamo avrebbe trovato la sua forma definitiva nell’ampiezza di cinque ottave capaci di muoversi tra potenza, dolcezza e vertigine.

Dreamlover (1993)

L’ascesa di Mariah nella leggenda prende avvio nel 1990, quando il suo debutto discografico diventa un terremoto culturale. Il primo album non è solo un successo: è un annuncio. Quattro singoli raggiungono il numero uno e l’industria musicale comprende che quella voce non assomiglia a nessun’altra. L’album diventa platino, arrivano cinque nomination ai Grammy, il premio come Miglior Nuova Artista, e “Vision of Love” viene consacrata come la miglior performance pop femminile dell’anno. È l’inizio di una storia che cambierà la percezione stessa del canto pop.

Vision Of Love (1990)

L’eredità discografica di Mariah si costruisce attraverso una coerenza rara e una capacità quasi mistica di arrivare al cuore del pubblico. Gli anni ’90 sono il suo regno, ma è con un brano natalizio che la sua figura diventa immortale: “All I Want for Christmas Is You”, pubblicato nel 1994. Una canzone apparentemente semplice, ma destinata a riscrivere le mappe dell’immaginario pop. Decenni dopo, continua a tornare, a salire in classifica, a riportare Mariah in vetta. È un fenomeno culturale che attraversa generazioni come un rituale collettivo.

All I Want For Christmas Is You (1994)

La sua voce non è solo estensione: è materia viva. Mariah fonde registri estremi con naturalezza disarmante, passando dai toni di fischio ai sussurri, al belting pieno, alle note basse che sfiorano il soul più profondo. È una voce che danza, che improvvisa, che rischia. Una voce che sperimenta attraverso contaminazioni che diventano identità. Ed è questa identità che ha influenzato artisti di generi diversi, aprendo strade nuove, rivelando possibilità prima inimmaginabili.

Honey (1997)

L’eredità di Mariah Carey non può essere misurata solo con i numeri — per quanto siano titanici. Nel 2022 entra nella Songwriters Hall of Fame, riconoscimento che suggella la sua doppia natura di interprete magistrale, ma anche di autrice capace di scrivere melodie che appartengono ormai alla memoria collettiva. Mariah non è solo una superstar. È una custode di tradizioni antiche e di intuizioni moderne, una voce sospesa tra il gospel afroamericano e la grande lirica europea. Una voce che non si limita a intrattenere: trasfigura. Eleva. Trasforma. Ogni ascolto diventa un’esperienza quasi rituale, un passaggio di soglia tra ciò che è umano e ciò che sfiora il divino.

Loverboy (2001)

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Disco Sauro è un podcast scritto da Michele Menegon. La supervisione editoriale e musicale è a cura di Alessandro De Cillia. La voce della sigla è di Fabrizio Cerruti, quella del DiscoSauro è di Matilda, mentre la produzione e il sound design è di Michael Hammer. DISCOSAURO è un podcast realizzato in memoria del maestro Gianni De Luise.

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Autore

  • alessandro de cillia

    Alessandro De Cillia entra nell’organico di Radio Italia Network nel 1990: esordisce come tecnico del suono e presto giunge ad affiancare Mr. Marvin in qualità di programmatore musicale.

    Si occupa quindi della ricerca di nuovi artisti, pianifica la programmazione delle trasmissioni e cura i rapporti con le maggiori etichette discografiche (Sony, Virgin, Universal, Warner, Polygram, Emi , ….).

    Firma alcuni programmi che hanno fatto la storia di Italia Network. Il primo risale al 1993 ed è HIP & MUFFIN’ SHOW, incentrato sulla musica hip-hop e sul ragga muffin’, con lo pseudonimo Dj Delicious. Ma è forse il mastermix MADHOUSE il programma più rappresentativo della sua ricerca musicale.

    Qui Alessandro propone inizialmente una selezione mixata di House tribale per poi specializzarsi in Minimal e Intelligent Tecno. Ed è proprio la fama di MADHOUSE che lo porterà poi a lavorare come disc jockey nei migliori club della scena underground degli anni ’90 e a diventare dj-resident de La Scala, uno dei locali di riferimento per la musica di tendenza di quel tempo.

    Oggi Alessandro continua la sua ricerca musicale quotidianamente. Ha una ricca collezione di vinili che spaziano dalla musica Hip Hop alla Funky, dall'House alla Techno.

    Viene a diretto contatto con la musica in giovane età con l'elettronica ed il rock elettronico ascoltando con fascinazione i Kraftwerk ed i Rockets, successivamente si appassiona alla disco black degli anni ottanta ( S.O.S. Band , Janet Jackson , Donna Summer, e tutte le produzioni di Jimmy Jam & Terry Lewis) e soprattutto viene rapito dalla musica di Prince.

    Questo lo porterà ad indagare sulle origini della musica contemporanea del tempo e a scoprire il Soul di James Brown , il Funky di George Clinton e dei Parliament, per poi appassionarsi all' Hip Hop , genere che attingeva e traeva ispirazione proprio dalle radici della musica Black.

    Alla fine degli anni 80 si appassiona al nuovo genere musicale che sta nascendo: l'House music, prima quello melodico cantato, poi verso quello Tribale esplorando la musica Techno, sempre alla ricerca di nuove esperienze sonore.

    Così come era definito MadHouse: “l'evoluzione della musica” il suo programma mixato all'interno del Mastermix di Italia Network. La musica è concepita come un viaggio sonoro attraverso i vari generi che la caratterizzano, attingendo e lasciandosi influenzare da essi.

    Attualmente l'ascolto è indirizzato verso quegli spazi che non sono stati ancora esplorati nel passato quali la musica d'avanguardia italiana di rock progressivo , melodico disco, oltre che il genere cosiddetto “balearic”, influenzato da vari viaggi effettuati a Ibiza agli inizi del 2000.

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