Fabio Adami, l’anima errante dal dono consapevole
Unisce visione e presenza. Libero nel pensiero, indomabile nello spirito, ha un’energia che attira e un idealismo che guida. Ama innovare, sorprendere, immaginare ciò che ancora non c’è. Eppure, dietro la sua originalità pulsa un cuore fiero, leale, capace di donarsi con intensità.
Fabio Adami, quante vite sente di aver vissuto?
Diciamo due vite sicuro. Questa è la terza, sarebbe la terza. Secondo me ero un soldato della prima e della seconda guerra mondiale. E proprio lo sento dentro perché ogni volta che vado in questi luoghi molto particolari mi-mi arriva un’emozione molto forte ma piacevole eh, molto piacevole. Anche se sono luoghi tristi però la sensazione è di pace.
Da giramondo impenitente. Cosa le ha insegnato il viaggio?
Il viaggio per me son tante cose. È una crescita mentale, fisica, personale. La conoscenza delle persone, quello che ti danno le persone, quello che ti danno i luoghi, ti fanno crescere a trecentosessanta gradi, sia come mentalità che come fisico, come gioia, come tutto. Lo consiglio a tutti il viaggiare, però ascoltando e guardando quello che vedi e quello che ti dà quello che vedi.
Quando ha scoperto la pranopratica?
Questo dono meraviglioso che mi è arrivato da-dall’alto, l’ho scoperta quando ero in Nepal, nel tempio più grande di Kathmandu, un gioioso monaco tibetano mi guardò e mi prese il sottobraccio, però in quel momento lì non capivo cosa… Ma lo capii quando tornai a casa. Pian piano ho conosciuto delle persone che mi hanno un po’ illuminato su quello che mi era stato donato da questo monaco e da lì iniziò la mia… Il mio cammino che è arrivato fino ai giorni d’oggi ma non finirà, anzi.
Qual è il senso profondo del suo lavoro?
È una missione. Il mio lavoro che amo perché do tutto me stesso alle persone che hanno bisogno di star bene, il mio dono è proprio donare alle persone che hanno bisogno lo stare bene, come si fa a star bene. Quindi una gioia immensa vedere le persone che ti dicono grazie.
Come si protegge dalle energie che assorbe?
Le energie, chiaramente imparato sulla mia pelle, bisogna sempre scaricarle. Lavorando con la mia energia io ogni volta scarico l’energia delle persone. Poi c’è un procedimento alla fine del trattamento che devi lavarti con l’acqua, col sale, per proprio togliere queste energie. Bisogna sempre stare molto attenti e bisogna imparare a non assorbire queste energie negative ma a schivarle. Eee, si impara.
Oggi prendersi il tempo è diventato un bisogno?
Una necessità enorme per star bene. Quando mi dicono: eh, non ho tempo, non ho tempo di questo, non ho tempo di quell’altro, è una scusa, è una grande scusa per non star bene. Quindi bisogna fermarsi, imparare a fermarsi e a cambiare un po’ la propria vita, a pensare in modo diverso per star bene. Quindi la priorità siamo noi, non è il mondo, siamo noi per star bene. Se noi stiamo bene facciamo qualsiasi cosa, se non stiamo bene poi sono sofferenze, mettiamola così.
Cosa trova nella meditazione?
Chiaramente devi crederci, devi volerti bene, quindi la meditazione ti aiuta a stare bene, a togliere le tensioni, a placare queste-queste tensioni che sono in questa civiltà che c’è adesso, in questa società che ti porta sempre a essere stressato, a correre, eccetera, eccetera. E la meditazione ti permette di togliere queste tensioni, di vivere la vita in maniera molto più calma, gioiosa, serena e leggera.
Udine: come vive il mondo olistico?
Un po’ scettico. Dalla mia esperienza, Udine è molto scettica sul-sulle cose eh diverse che non siano le-la medicina tradizionale che serve sempre, assolutamente sì, però le cose alternative le vive in maniera molto molto molto scettica. Non tutti, ma la maggior parte è scettica.
UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.
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