Fulvio Romanin: “Web e musica è la mia formula divertente”.
Creatività e immaginazione sono gli elementi chiave della sua personalità. Idealista, è dotato di un intuito particolarmente acuto. Riservato, è un altruista e un amico molto devoto. Capace di vedere il meglio nelle persone, e nelle cose che lo circondano, è un romantico sognatore.
Fulvio Romanin, musica e web sono la sua formula vincente?
Sono la mia formula divertente, perché più che altro era quello che volevo fare da grande e ci sono più o meno riuscito. La mia famosa frase di mio padre era: Fulvio, nella vita devi lasciar pendere due cose, musica e computer. Papà, è andata bene lo stesso.
Quanto è importante per lei l’etica del lavoro?
L’etica del lavoro precede il lavoro stesso. Noi non possiamo fare cose umane se non siamo umani per primi noi stessi.
Da Roma a Udine: uno shock o un’opportunità?
Entrambe le cose, assolutamente. Roma è una cattedrale gotica, al contrario, che ti tira giù verso il cuore di se stessa. Udine va vista non come un punto di arrivo, ma come una rampa di lancio aperta verso l’Europa, che ci spalanca le sue porte.
Come si fa a rimanere coerenti con i propri valori?
Con fatica, con impegno, con gioia.
È sufficiente una vita per fare tutto quello che le passa per la testa?
No, sfortunatamente no, però ho conto di vivere non meno di 3000, 3500 anni, quindi ho il tempo per fare le cose.
Con l’intelligenza artificiale, salveremo tutti i nostri ricordi o li perderemo come lacrime nella pioggia?
L’intelligenza artificiale è un terreno ancora tutto da capire, da comprendere, da scoprire. È presto per sapere se sia soltanto un turco meccanico molto elaborato o qualcosa che ci aiuterà davvero nella vita di tutti i giorni. Noi intanto curiosiamo.
In che modo ha deciso di sopravvivere a se stesso?
Mi piacerebbe sopravvivere a me stesso lasciando dietro di me il ricordo di un modo di vivere, di lavorare e di scoprire la vita naturale, umano, semplice, immediato.
Perché le piace definirsi un madrac?
Io non credo di definirmi un madrac, io temo di esserlo, nel senso che in questi anni ho cambiato pelle talmente tante volte che probabilmente è l’animale che mi si avvicina di più. Non sono a sangue freddo, ho delle braccia e delle gambe oneste, però temo che questo sia l’animale che da un punto di vista carmico, e anche carnico, mi ci sia avvicina di più.
UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.
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