
Il grembiule friulano: Indossare segni di vita, fascino e magia.
Se dico “grembiule” potreste pensare a un capo di abbigliamento semplice e quotidiano. Ma vi prometto che alla fine di questo episodio cambierete idea. In questa puntata esploreremo il grembiule sotto una luce completamente nuova, come un simbolo intriso di storia, tradizione e persino magia.
In Friuli, questo indumento non era solo un accessorio, ma un vero talismano della vita quotidiana. Preparatevi a scoprire come un oggetto così comune possa racchiudere segreti inaspettati e rappresentare battaglie ancora attuali.
In dialetto friulano, è chiamato grimâl, o più anticamente palagrem . Non era solo una semplice stoffa, ma una testimonianza concreta del ruolo essenziale delle donne nelle comunità friulane, indossato ogni giorno sia durante i lavori agricoli sia nei momenti di festa. In casa proteggeva l’abito e poteva anche nascondere una gravidanza o donare un tocco di pudore; durante le celebrazioni, invece, si trasformava, arricchendosi di nastri e decorazioni per celebrare la ricchezza culturale e sociale della famiglia.
Ma il grembiule andava ben oltre la sua funzione pratica: nelle canzoni popolari friulane, rappresentava il fascino femminile, la bellezza nascosta, e portava con sé sfumature di mistero e seduzione. Era un simbolo della donna stessa: forte, protettiva, capace di nutrire e sostenere.
C’è di più. Il grembiule possedeva un potere magico: si diceva che, indossato a rovescio, in alcune occasioni, allontanasse le cattive influenze; e che, bagnato nella rugiada di San Giovanni, potesse svelare segreti d’amore. Indossandolo il giorno successivo, una giovane poteva cercare i segni del suo destino tra le sue pieghe e le sue ombre, scoprendo chi era il suo futuro sposo. Il grembiule non era, dunque, solo un indumento pratico, ma un oggetto carico di significati, un ponte tra realtà e credenze, tra lavoro e mistero.
E oggi? Oggi il grembiule ci parla ancora. Prendiamo le parole di Alda Merini, che lo descrive come “una bobina di anima”, il filo che intreccia sacrifici silenziosi, simbolo della fatica invisibile di tante donne, di sogni mai realizzati e amori mai dichiarati. È l’emblema di un lavoro spesso non riconosciuto, ma essenziale, che rappresenta la vita di tutti i giorni e la dignità delle persone.
Il grembiule diventa così un simbolo di lotta per i diritti dei lavoratori, richiamandoci a riconoscere il valore di chi, ogni giorno, costruisce il tessuto della società. Oggi, quel grembiule vive ancora tra artigiani, operai, casalinghe. Ogni grembiule racconta una storia e ricorda l’importanza di proteggere la dignità e i diritti di chi lavora.
Grazie per avermi ascoltato. Ti aspetto nel prossimo episodio di Radici in Stoffa.
Music by Music Unlimited – Zakhar Valaha – from Pixabay
Radici in Stoffa è un podcast originale di Silvia Cacitti, realizzato in collaborazione con il Museo Etnografico e il Patrocinio del Comune di Udine. Tutte le puntate di Radici in stoffa le puoi trovare su udinepodcast.it
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