Tiriamo una riga ?!

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Tiriamo una riga ?!
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Tiriamo una riga ?!

E no! Non quella che pensi tu! Anche se, a giudicare da come guidano certi automobilisti a Udine, verrebbe da pensare che l’unica riga che conoscono… non sia proprio quella disegnata sull’asfalto.

Oggi, parlo della segnaletica orizzontale. Sì, proprio quelle innocenti linee bianche che stanno lì, mute, precise, regolari e totalmente ignorate…

Ma cominciamo dall’inizio.

L’amministrazione comunale di Udine ha deciso, con grande entusiasmo e con un budget rispettabile, di rifare la segnaletica stradale orizzontale. Una notizia che ha colpito l’opinione pubblica più di un dosso non segnalato.

 E fin qui, tutto bene. Rifare le strisce! Ma poi, il colpo di scena: l’amministrazione invita i cittadini a rispettarle.

Panico. Smarrimento. Confusione. Le persone hanno cominciato a chiedersi: “Ma quindi servivano davvero a qualcosa quelle linee bianche ?”

Ma il vero dramma è che il cittadino udinese, quando vede una riga nuova sull’asfalto, la ignora con la stessa disinvoltura con cui ignora il messaggio: “Hai letto i termini e condizioni ?” Perché diciamocelo: rifare la segnaletica senza educare il rispetto delle regole è come lucidare l’argenteria in una casa senza porta. Una questione estetica, più che funzionale.

E così, sulle strade di Udine, le strisce sono nuove, scintillanti, bianche come un sorriso sbiancato al laser, ma vengono calpestate, metaforicamente e non, senza pietà. E non parlo solo di automobilisti. Il pedone udinese è un essere speciale. Attraversa fuori dalle strisce anche se le strisce ci sono e sono nuove. Forse per protesta. Forse per spirito d’avventura. Chi può dirlo?

Ma andiamo oltre. Tiriamo una riga, dicevo. Un’espressione che sa di bilancio, di riflessione, di “facciamo il punto?”. E allora facciamolo !

Se per rispettare una striscia dobbiamo prima rifarla, forse siamo messi un po’ male. Se serve una riga nuova per ricordarci cos’è una precedenza, una corsia ciclabile o un limite di velocità, allora non è il catrame che va rifatto, ma la nostra coscienza civica.

Se la riga serve a “tirare le somme”, il totale oggi è desolante. Ci hanno rifatto le linee, ma non ci hanno ancora spiegato il perché non le rispettiamo.

Colpa della fretta? Del traffico? Dell’indifferenza? O forse, molto più semplicemente, del fatto che le regole ci piacciono, solo quando valgono per gli altri.

In fondo, rifare le strisce è un gesto importante. È come dire: “Ci teniamo alla sicurezza, all’ordine e alla città.” Ma se dietro quella linea non c’è una cultura che la protegge, allora questo, non serve.

Insomma: Tiriamo una riga, sì. Ma non solo sull’asfalto. Tiriamola sul nostro modo di vivere la città, e sul nostro senso civico, e magari, la prossima volta che vediamo una riga, proviamo – per una volta – a non passarci sopra.


UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.

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Autore

  • Michele Menegon

    Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla! A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 approdo a Radio Italia Network. Ideatore del programma radiofonico techno Master Quick, tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi, il più famoso dei quali è Barraca Destroy. Nel 1996 divento Direttore Artistico di Radio Italia Network e sono il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero passare attraverso i computer. Nel 2000 entro nella casa discografica Hit Mania come Direttore Generale, lanciando il fenomeno Lùnapop. Nel 2001 torno alla radio per seguire lo start-up del progetto Radio LifeGate. Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company, e in parallelo entro nel mondo del fitness, ottenendo diverse certificazioni: dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al Bose ecc. Dal 2008 sono Product Manager di Music Master, il software leader mondiale per la programmazione radio-televisiva. Nel 2011 costruisco con Alessandro Bellicini il progetto digitale di Golf Today, seguito poi dalle testate Amadeus e Sci. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore Publimaster per le testate Golf & Turismo e Sciare. Nel 2021 fondiamo 3Mind, con cui nasce il progetto Notizie Golf, che lascio nel 2022. Nel 2023 lancio il progetto Udine Podcast, con l’obiettivo di produrre podcast realizzati da udinesi. Il primo è Udinesi Dentro, ma oggi la piattaforma ospita anche: Manca il Sale di Annalisa Sandri I racconti di So e Nanà di Nicoletta Agosto DiscoSauro di Alessandro De Cillia Radici in Stoffa di Silvia Cacitti Spazio Comune, realizzato per l’azienda Chiurlo. Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un triathleta. Un cancro, nel 2019, avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto di oncologia di Udine sono ancora qui — con il mio tumore — a raccontare un’altra storia. Obiettivi futuri? Completare un Ironman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare radio libera! Lo so, sono progetti utopici. Ma bellissimi.

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