ON Air, raccontare l’adolescenza tra radio e podcast, nasce dal desiderio di Raffaella Cavallo di portare la voce dei ragazzi là dove spesso non arriva: in uno spazio di ascolto, di confronto e di racconto autentico.
È un percorso formativo rivolto agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado di Udine, pensato per unire il mondo della scuola con quello della comunicazione audio — oggi sempre più centrale nella costruzione di nuove forme di linguaggio e partecipazione.
L’iniziativa, promossa dal Centro Solidarietà Giovani “G. Micesio” odv, si propone di offrire agli studenti un’esperienza concreta di comunicazione e di lavoro in team, sviluppando competenze digitali, linguistiche e trasversali attraverso la realizzazione di contenuti multimediali divulgativi sui temi legati all’adolescenza.
Mi è stato chiesto di accompagnare i ragazzi in questo percorso, e l’ho fatto con entusiasmo. Credo nel valore del trasferimento generazionale delle competenze, e da sempre considero la radio e il podcast strumenti di crescita e di scoperta, prima ancora che di comunicazione.
L’attività si svolge presso la sede del CSG, in via Martignacco 187 a Udine, a partire da venerdì 24 ottobre 2025. Gli incontri, della durata di due ore e mezza ciascuno, si tengono con cadenza settimanale e sono integrati da momenti di lavoro individuale e di approfondimento, per un totale complessivo di 40 ore di formazione.
La sinergia con lo spazio radiofonico “Ma come parli? – Prontuario per il linguaggio della Generazione Z”, in onda su Radio RAI Friuli Venezia Giulia, offre ai ragazzi la possibilità di misurarsi con un contesto reale di produzione, contribuendo con i propri contenuti alla costruzione di un dialogo tra giovani e adulti attraverso la parola e il suono.
La voce come strumento di conoscenza
Parlare, raccontarsi, ascoltare. Tre azioni semplici e quotidiane che, nel progetto ON Air, diventano strumenti di conoscenza e di crescita. La voce non è solo un mezzo per comunicare: è un modo per pensare, per mettere ordine nelle emozioni, per trovare le parole giuste con cui nominare la realtà.
In un’epoca in cui la comunicazione passa soprattutto per immagini e testi brevi, recuperare il valore della parola detta — con la sua lentezza, il suo ritmo, la sua capacità di evocare — significa offrire ai ragazzi uno spazio di riflessione e di autenticità. La radio e il podcast, in questo senso, diventano luoghi educativi: permettono di dare forma ai pensieri, di esercitare l’ascolto attivo, di comprendere che ogni messaggio nasce da una scelta consapevole di tono, di ritmo e di intenzione.
Durante il percorso, gli studenti imparano a distinguere le differenze tra podcast e broadcast, comprendendo come variano linguaggio, obiettivi e target di riferimento. E proprio da questa consapevolezza nasce il passaggio dalla teoria alla pratica: dal banco allo studio di registrazione.
Dal banco allo studio di registrazione
Il percorso formativo di ON Air è strutturato come un laboratorio aperto, dove teoria e pratica si intrecciano in modo dinamico. Ogni incontro prevede momenti di confronto collettivo, esercitazioni pratiche e attività individuali.
Gli studenti vengono accompagnati passo dopo passo nella progettazione e produzione di contributi audio, dall’idea iniziale fino alla realizzazione finale. Si parte dalla riflessione sui temi legati all’adolescenza — l’identità, le relazioni, la scuola, i social network, i linguaggi della rete — per arrivare alla scrittura dei testi, alla registrazione delle voci e al montaggio dei materiali.
Nel corso degli incontri, i ragazzi imparano a utilizzare strumenti digitali di base per l’editing e la registrazione, comprendendo il funzionamento di microfoni, software e piattaforme di diffusione. Non si tratta solo di competenze tecniche, ma di abilità trasversali: saper collaborare, rispettare i tempi di produzione, ascoltare il contributo degli altri, accettare le revisioni e le correzioni.
I ragazzi sono incoraggiati a ideare un proprio progetto, coerente con il tema generale del percorso ma costruito in autonomia. Il ruolo dei formatori è quello di facilitare, stimolare, offrire strumenti e orientamento, senza imporre modelli precostituiti.
La Generazione Z va in onda
Uno degli aspetti più significativi di ON Air è la pubblicazione dei lavori realizzati dagli studenti sulla piattaforma Udine Podcast, dove le loro voci trovano spazio e ascolto.
Questa opportunità offre ai ragazzi una prospettiva concreta sul mondo della comunicazione professionale e rappresenta un’importante occasione di responsabilizzazione. Sapere che il proprio lavoro sarà pubblicato online li spinge a curare la qualità del linguaggio, a riflettere sulle parole, a costruire messaggi chiari, corretti e rispettosi.
È un vero esercizio di cittadinanza attiva, in cui la libertà di espressione si accompagna al senso di responsabilità verso chi ascolta. I ragazzi scoprono così che dietro ogni messaggio c’è un progetto e che la spontaneità, in realtà, nasce sempre da una solida preparazione.
Imparare a raccontarsi per capire il mondo
Il cuore del progetto ON Air sta nella crescita personale e collettiva che ogni studente vive lungo il cammino. Parlare di sé non è mai semplice: significa mettersi in gioco, trovare il coraggio di raccontare ciò che si sente, dare forma ai propri pensieri in modo che possano essere condivisi.
La narrazione, in questo contesto, diventa uno strumento di consapevolezza. Imparare a raccontarsi aiuta i ragazzi a riconoscere il valore delle proprie esperienze e a comprendere che le fragilità, le emozioni, i dubbi e le scoperte dell’adolescenza non sono segni di debolezza, ma materia viva di conoscenza e di crescita.
L’obiettivo educativo di ON Air non è solo insegnare a comunicare, ma insegnare a pensare attraverso la comunicazione. Nel costruire un testo, nel scegliere un linguaggio, nel registrare una frase più volte per ottenere il tono giusto, i ragazzi apprendono la precisione, la pazienza, l’ascolto di sé e degli altri.
Questo processo di apprendimento non si esaurisce nei confini della radio. Le competenze sviluppate — dall’organizzazione del lavoro alla capacità di parlare in pubblico, dalla gestione del tempo alla sensibilità linguistica — diventano strumenti utili anche in altri contesti formativi e professionali.
Un percorso che lascia traccia
ON Air è un’esperienza che non si chiude con la fine del corso. La struttura modulare del progetto consente infatti di replicarlo o di ampliarlo nel trimestre successivo, da gennaio a marzo, coinvolgendo nuovi gruppi di studenti o approfondendo il lavoro di chi ha già partecipato alla prima edizione.
Questa continuità permette di costruire nel tempo una piccola comunità di giovani comunicatori, capaci di usare la radio e il podcast come strumenti di riflessione e di racconto sociale.
Dal punto di vista formativo, il progetto consolida le competenze digitali, linguistiche e relazionali previste nei percorsi Formazione scuola lavoro (ex PCTO), ma soprattutto lascia nei partecipanti una consapevolezza nuova: quella di poter essere autori di contenuti, non solo consumatori di messaggi.
Ogni edizione di ON Air è diversa, perché diversi sono i ragazzi, le loro storie e le loro voci. Ma ciò che rimane costante è la convinzione che la scuola debba essere anche un luogo di sperimentazione, dove la conoscenza incontra la creatività e dove la parola diventa un ponte tra sé e il mondo.
Nel tempo, ci piacerebbe che ON Air diventasse un piccolo archivio sonoro dell’adolescenza, un mosaico di voci che raccontano il presente con sincerità e leggerezza.
Perché dare voce ai ragazzi significa anche dare forma al futuro.


