manca il sale

Progetto Podcast: Manca il Sale

Il progetto MANCA IL SALE è l’incontro di due persone che hanno trovato un immediato feeling ed hanno deciso di fondere le loro competenze su un progetto che doveva mettere in sfida entrambi.

Annalisa Sandri è una food blogger molto conosciuta e da molti anni è presente sul web, sul territorio e in televisione. Mancava il podcast! Lei si definisce avvocato per professione e food blogger per passione, per me, è estroversa, e comunica in modi non convenzionali.

Dopo averla avuta ospite in UDINESI DENTRO è nato un interesse reciproco che dopo una serie di incontri ci ha visto concordi nel progettare l’estensione podcast del Blog Manca il Sale.

La sfida era quella di non fare un podcast di ricette. Annalisa ha così trovato la chiave: raccontare come l’indecisione, diventa la protagonista di capolavori culinari!

Come si realizza un racconto per un podcast? La risposta non è una e univoca perché ognuno, quando scrive, esprime la propria creatività e fantasia.

Nel mio caso, mi baso principalmente sulle mie conoscenze. Leggo molto e sono appassionata di storia della gastronomia. Quindi amo approfondire gli argomenti, capire come si è arrivati ad una ricetta, qual è stato il percorso che ha portato a creare quel piatto, perché si chiama così. In poche parole sono una curiosa.

Quando poi scopro una storia che ha delle caratteristiche tali per cui potrebbe entrare a far parte del podcast, me la segno su un quadernino. Ho pile di quaderni con spunti e appunti, a parer mio è un ottimo metodo per non far “sfuggire il pensiero”.

Una volta individuata la ricetta, cerco di ricostruire la storia facendo vere e proprie ricerche. Per la stragrande maggioranza dei casi faccio ricerche nel mirabolante mondo del web, ma ho anche tanti libri specifici del settore ai quali attingere.

Quindi inizio a scrivere. Quando i fatti storici sono lacunosi, integro con la fantasia.

Cerco, nei limite del possibile, di avere per tutti i racconti un numero di battute simili in modo che i tempi del podcast siano omogenei. Una volta ultimato il racconto, lo invio a Michele!

La durata delle puntate non è mai superiore ai 5/6 minuti. Il formato Serie prevede due uscite all’anno con otto episodi. La giornata fissata per l’uscita è la domenica nella migliore tradizione culinaria familiare.

Una volta che Annalisa ha realizzato i racconti viene in studio da me per registrarli. Da quel momento la palla passa a me che leggendo e immaginando le atmosfere descritte da Annalisa interpreto i racconti dandogli suoni, rumori e musiche che puntano a esaltare il racconto.

Il prodotto finito passa al controllo dell’autrice prima della sua pubblicazione.

A chi si rivolge il progetto MANCA IL SALE? Crediamo che questo prodotto possa piacere alla comunità di appassionati di cucina che in questo modo entrano in contatto con storie che riguardano la loro passione.

udinepodcast.it è la piattaforma su cui pubblichiamo MANCA IL SALE.  Attraverso l’RSS Feed, distribuiamo il podcast su piattaforme come Spotify, Apple Podcasts, YouTube Music e Amazon Music. I podcast non sono scaricabili per proteggere i diritti intellettuali dell’autrice.

Ogni episodio è accompagnato dalla trascrizione completa e da un’immagine fotografica realizzata daDaniele, il marito dell’autrice, che mostra il risultato culinario dell’episodio.

Per la promozione, prestiamo grande attenzione al SEO del sito e delle singole puntate. Pubblichiamo automaticamente tutti i racconti sul canale Telegram di UdinePodcast.

Una volta pubblicato l’episodio sul sito, l’autrice condivide il racconto sui propri canali social o web, utilizzando il link e l’immagine forniti.

La creazione di un podcast è un processo che richiede passione, dedizione e tanta attenzione ai dettagli. Con udinepodcast.it, ho messo a disposizione un’intera piattaforma per dare voce non solo a Manca il Sale, ma anche ad altre idee che attendono solo di essere raccontate. E chissà, forse anche tu che leggi potresti un giorno trovare ispirazione per il tuo progetto, facendoti guidare dalla passione per la tua città o per le storie che desideri condividere.

Autore

  • Michele Menegon

    Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla! A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 approdo a Radio Italia Network. Ideatore del programma radiofonico techno Master Quick, tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi, il più famoso dei quali è Barraca Destroy. Nel 1996 divento Direttore Artistico di Radio Italia Network e sono il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero passare attraverso i computer. Nel 2000 entro nella casa discografica Hit Mania come Direttore Generale, lanciando il fenomeno Lùnapop. Nel 2001 torno alla radio per seguire lo start-up del progetto Radio LifeGate. Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company, e in parallelo entro nel mondo del fitness, ottenendo diverse certificazioni: dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al Bose ecc. Dal 2008 sono Product Manager di Music Master, il software leader mondiale per la programmazione radio-televisiva. Nel 2011 costruisco con Alessandro Bellicini il progetto digitale di Golf Today, seguito poi dalle testate Amadeus e Sci. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore Publimaster per le testate Golf & Turismo e Sciare. Nel 2021 fondiamo 3Mind, con cui nasce il progetto Notizie Golf, che lascio nel 2022. Nel 2023 lancio il progetto Udine Podcast, con l’obiettivo di produrre podcast realizzati da udinesi. Il primo è Udinesi Dentro, ma oggi la piattaforma ospita anche: Manca il Sale di Annalisa Sandri I racconti di So e Nanà di Nicoletta Agosto DiscoSauro di Alessandro De Cillia Radici in Stoffa di Silvia Cacitti Spazio Comune, realizzato per l’azienda Chiurlo. Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un triathleta. Un cancro, nel 2019, avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto di oncologia di Udine sono ancora qui — con il mio tumore — a raccontare un’altra storia. Obiettivi futuri? Completare un Ironman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare radio libera! Lo so, sono progetti utopici. Ma bellissimi.

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