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FRENCH TOAST – Un nome francese per una colazione americana

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FRENCH TOAST – Un nome francese per una colazione americana
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FRENCH TOAST – Un nome francese per una colazione americana

Il bruch è l’americanissima colazione in ritardo o pranzo in anticipo. Brunch = breakfast + lunch.

Ebbene, solitamente in queste rilassanti occasioni vengono servite delle pietanze corroboranti perché il pasto è unico e ne ricomprende ben due. Quindi via libera ad avocado toast, pancake, bagel farciti, muffin salati e french toast. Già c’è anche questa specialità francese. Ehm… no, non è esattamente francese.

Riavvolgiamo per un attimo il nastro e andiamo nell’antica Roma. Marco Gavio Apicio ci descrive una ricetta in cui le fette di pane venivano immerse nel latte, cotte in padella e cosparse con il miele. Si chiamava “aliter dulcia” ed era a ben vedere una sorta di French Toast dell’antichità.

Quindi quando i Romani hanno conquistato la Gallia, hanno esportato questa ricetta che poi è diventata popolare oltralpe? Più o meno dovrebbe essere andata così.

In Francia infatti c’è una ricetta molto amata che si chiama Pain Perdu, tradotto alla lettera significa pane perduto/perso perché per realizzarla si usa solo pane raffermo che, si sa, assorbe meglio il latte. Qualcuno la chiama anche Pain à la romaine, pane alla romana, e si tratta di una ricetta del riciclo.

Quindi ecco svelato l’arcano, gli americani hanno preso la ricetta francese del pain perdu e le hanno cambiato il nome dandole quello della sua terra d’origine. French perché è francese.

Ehm… no, non è nemmeno così.

Il French Toast, o meglio quello che noi tutti chiamiamo French Toast, avrebbe un’origine ben diversa.

Siamo nel 1724 ad Albany una piccola città posta sulla riva destra del fiume Houdson che, ora come allora, è la capitale dello stato di New York. All’epoca era conosciuta per i traffici commerciali, considerata la sua posizione strategica.

Ad Albany tale Joseph French aveva una piccola trattoria dove preparava colazioni e pranzi per gli avventori. Joseph non era mai stato in Francia e poco o niente sapeva dell’antica Roma.

Un bel giorno però decise di inzuppare delle spesse fette di pane in una pastella di uova e latte per poi…  friggerle! Ecco la novità di Mister French, friggere le fette di pane. Una volta fritte le cosparse con dello zucchero e le servì a colazione. La ricetta piacque molto e il suo inventore decise di chiamarla French Toast.

Non perché francese quindi, ma perché lui si chiamava French di cognome.

Qualunque sia l’origine di questa specialità, rimane una prelibatezza del degna del miglior brunch.

Fette di pane fritte nel burro e servite calde e croccanti, cosparse da zucchero o miele o sciroppo d’acero. Accompagnate da frutta di stagione e da una tazza di caffè fumante.


Le storie di cucina sono infinite, così come i suoi protagonisti. Manca il Sale, è un podcast originale di Annalisa Sandri. La voce della sigla è di Vittorio, la produzione e il sound design di Michael Hammer. Tutte le puntate di MANCA IL SALE, le puoi ascoltare su udinepodcast.it.

MANCA IL SALE lo puoi ascoltare su Amazon Music, Spotify, YouTube Music e Apple Podcast.

Autore

  • Mi chiamo Annalisa e amo cucinare. Se è vero che è l’amore a far girare il mondo, nel mio caso è stato per amore che ho imparato a spadellare ed è per amore e con amore che spadello ogni giorno. Devo ringraziare chi, proprio con amore (e con tanta pazienza!), assaggia le mie preparazioni, elogiando o criticando a seconda del risultato. Ed è la stessa persona che mi ha spinta a creare questo blog! Confesso che non ero in grado di cucinare nemmeno una pastasciutta (il risultato era una di queste opzioni: o scotta, o cruda, o insipida o… una salina!) e mi sono avvicinata ad un mondo di sapori, profumi e colori che mi ha conquistata. Ho iniziato da “grande”, frequentando nel 2003 un “corso base” di cucina, e da allora non mi sono più fermata. Ho frequentato decine di corsi di cucina… imparando a preparare un’infinità di piatti. Devo dire che tutto ciò che è “culinaria” mi affascina: libri e film sull’argomento, ristoranti e trattorie, preparati e composti, vini e pozioni… qualsiasi cosa purché entri nel mio mondo preferito. Non mi considero una cuoca, né ho velleità di esserlo! Prendo spunti, rielaboro, riassemblo e… quando cucino non mi accorgo del tempo che passa, non ho più pensieri né preoccupazioni, perché lo stare davanti ai fornelli è per me totale e puro relax!

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