Giada Cabai: “I gesti definiscono una persona”.

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Giada Cabai: "I gesti definiscono una persona".
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Giada Cabai: “I gesti definiscono una persona”.

Con energia e dinamismo, affronta ogni sfida grazie al suo spirito avventuroso. Amante della montagna e del freddo, si definisce modesta e altruista. Ha un cugino che considera come un fratello, ed una sorella … che considera come una sorella. Coerenza e sincerità sono i suoi pilastri. Passionale ed impulsiva, controlla le sue emozioni e pondera le sue decisioni. Suona il pianoforte e la chitarra, trovando pace nella lettura. Gli anelli della nonna, dai quali non si separa mai, sono il suo amuleto prezioso.

Giada Cabai, come si diventa lanciatrice del peso?

Per diventare lanciatrice del peso bisogna avere determinazione, passione, soprattutto un fisico abbastanza pronunciato, ma la determinazione è la cosa importante. Bisogna anche fare dei sacrifici, quindi essere pronti a tutto.

Sasso dopo sasso, dove vuole arrivare?

L’obiettivo di tutti gli sportivi è quello di arrivare alle olimpiadi. Ovviamente per arrivarci bisogna lavorare, quindi io punto a migliorarmi e lavorare il più possibile per raggiungere gli obiettivi massimi che ci possono essere.

La sua voglia di migliorarsi si manifesta solo nello sport?

Assolutamente, no. Io sono molto competitiva sia dentro che fuori la pedana, quindi tutto quello che faccio lo faccio con passione, con determinazione e con voglia sempre di far meglio.

Perché le sue scelte devono essere prive di emozioni?

Perché bisogna sapere a cosa si va incontro, quindi molto spesso le emozioni offuscano quella che è la vera visione della vita, perciò io voglio essere sicura di quello che scelgo per non avere rimpianti.

Timida nella vita quotidiana, puntigliosa in quella sportiva. Nelle gare indossa la tuta di Wonder Woman?

Assolutamente sì, bisogna avere questa tuta di protezione, di piena concentrazione, bisogna diventare l’atleta, in quel momento non si hanno distrazioni, perché se no la gara va male e quindi bisogna diventare un’altra persona.

Con la sua determinazione, riesce sempre a farsi carico di tutto ciò che la circonda?

Diciamo di sì, perché essendo molto determinata io punto a riuscire al meglio in tutto, ad avere le possibilità che voglio raggiungere, a sfruttarle e quindi magari mi faccio carico di tutto quello che posso per affrontarlo.

La chimica è la sua passione, mentre l’oncologia?

Allora, diciamo che è la mia strada per trascorsi personali, insomma, sento di doverla percorrere, di dover dare una mano in questo settore, soprattutto perché il mondo della scienza è molto affascinante.

Lei, crede che i gesti siano la cosa più importante?

Assolutamente sì, i gesti definiscono una persona, quindi ogni gesto è importante nella sua essenza ed è importante anche il perché viene fatto.

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UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.

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Autore

  • Michele Menegon

    Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla! A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 approdo a Radio Italia Network. Ideatore del programma radiofonico techno Master Quick, tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi, il più famoso dei quali è Barraca Destroy. Nel 1996 divento Direttore Artistico di Radio Italia Network e sono il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero passare attraverso i computer. Nel 2000 entro nella casa discografica Hit Mania come Direttore Generale, lanciando il fenomeno Lùnapop. Nel 2001 torno alla radio per seguire lo start-up del progetto Radio LifeGate. Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company, e in parallelo entro nel mondo del fitness, ottenendo diverse certificazioni: dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al Bose ecc. Dal 2008 sono Product Manager di Music Master, il software leader mondiale per la programmazione radio-televisiva. Nel 2011 costruisco con Alessandro Bellicini il progetto digitale di Golf Today, seguito poi dalle testate Amadeus e Sci. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore Publimaster per le testate Golf & Turismo e Sciare. Nel 2021 fondiamo 3Mind, con cui nasce il progetto Notizie Golf, che lascio nel 2022. Nel 2023 lancio il progetto Udine Podcast, con l’obiettivo di produrre podcast realizzati da udinesi. Il primo è Udinesi Dentro, ma oggi la piattaforma ospita anche: Manca il Sale di Annalisa Sandri I racconti di So e Nanà di Nicoletta Agosto DiscoSauro di Alessandro De Cillia Radici in Stoffa di Silvia Cacitti Spazio Comune, realizzato per l’azienda Chiurlo. Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un triathleta. Un cancro, nel 2019, avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto di oncologia di Udine sono ancora qui — con il mio tumore — a raccontare un’altra storia. Obiettivi futuri? Completare un Ironman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare radio libera! Lo so, sono progetti utopici. Ma bellissimi.

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