Una cena per tre

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So e Nanà
So e Nanà
Una cena per tre
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“A proposito siamo in tre stasera a cena” disse con un grande sorriso la gufetta.

Il riccio stava per correre ad indossare il mantello, quando Nanà aggiunse: “non servirà il travestimento, Indi sa tutta la verità”

“Cosa?” grido So disperato.

“Mi hai tradito? Perché, perché l’hai fatto?”

“Non ti ho tradito, ho cercato solo un alleato nel bosco” disse Nanà, avvicinandosi al suo amico.

“Non temere, Indi è un amico fidato, ieri lo so non si è comportato molto bene con te, era geloso, oggi sono stata a trovarlo e …”

“Ecco, sei stata a trovarlo di nascosto, avete tramato contro di me, ma perché lo hai fatto? Sei una traditrice, non me lo aspettavo da te …” urlava amareggiato.

“Smettila sùbito, anche le persone buone qualche volta ti potranno ferire ma tu dovrai imparare a perdonare, Indi è l’animale più generoso del Bosco intero e tu devi essere gentile con lui. Dovrai imparare a gestire la rabbia che cresce dentro il tuo cuore, hai tutto il diritto di essere infastidito ieri non si è comportato bene, ma ciò non ti consente, di essere crudele né con lui né con me.

Imparerai molte cose qui nella foresta, insieme a noi e agli altri animali selvatici. E se un giorno pensassi che qualcuno non ti ama nel modo che vorresti, non significa per forza di cose che tu abbia ragione, ma solo, che ci saranno creature che ti ameranno tanto tantissimo, solo non sapranno come dimostrartelo.”

La gufetta, abbassò la testa, era la prima volta, che lei e il riccetto litigavano.

“Scusa tanto, se ti ho chiamato traditrice, solo che Indi proprio non lo sopporto, non mi piace” disse So avvicinandosi a Nanà. Poi sorridendo domandò: “Facciamo la pace?”.

Si abbracciarono forte fortissimo, furono interrotti dallo scampanellio alla porta.

È arrivato” disse la gufetta, svolazzando per andare ad aprire.

So finì di apparecchiare la tavola, nel frattempo il pettirosso era entrato in casa, aveva portato due bottiglie di Luppolosa centellinata, erano bottiglie molto speciali, i Fratelli Cioc, ne producevano pochissime, perché si usava la luppola di montagna, una vera rarità da reperire.

Indi e So, inizialmente, erano un po’ impacciati, fu come sempre la gufetta a rompere il ghiaccio.

“Cosa ne pensi della ristrutturazione?”

“Be, è diventata una casa enorme, hai fatto anche un secondo bagno? Wow. Un lavoro ben riuscito” disse sorridendo il pettirosso.

Si accomodarono al tavolo, inizialmente, la conversazione non riusciva a decollare, c’erano molti silenzi imbarazzati, poi Indi raccontò dei pezzi nuovi che aveva scritto e mostrò la locandina che avevano pensato per il gruppo.

So che fino a quel momento non aveva spiccicato parola, si rianimò improvvisamente.

“Ma perché invece del nome e basta, non mettete un’immagine di voi tre? Sarebbe più efficace.”

“Ci avevo pensato sai, mi sarebbe piaciuta un’immagine di noi tre che suoniamo, ma nessuno sa come realizzarla” rispose il pettirosso deluso.

“La posso realizzare io.”

So corse a prendere una grafite legata ad un legnetto, un pezzo di carta fatta con il papiro, e butto giù due schizzi, solo per rendere l’idea.

Issù l’aveva incontrato ieri sera, non sapeva come fosse Manai, ma Indi glielo descrisse e per uno schizzo non serviva essere troppo precisi.

“E’ proprio così che la pensavo…”. Il pettirosso era entusiasta.

“Sei veramente bravissimo. Sai, oggi alla locanda, parlando con Nanà pensavamo che sarebbe bello organizzare un grande evento, per la tua mostra artistica, io potrei suonare, le ranocchie occuparsi del mangiare e del bere. Sarebbe bello organizzare tutto il primo giorno di primavera. Un mese esatto da oggi.

La festa di primavera è l’evento più importante del Bosco, partecipano tutti gli animali perché il letargo è finalmente finito, e la vita ricomincia. Puoi riuscire a preparare la tua mostra in un solo mese?”

“Sarà un lavoro intenso, ma ce la posso fare, se voi mi aiuterete a preparare i colori, i pennelli, a reperire il papiro per fare le tele, potrei farcela. Con il vostro sostegno sono sicuro ci riuscirò”!

Brindarono i tre amici, ai sogni fatti in grande, ai desideri condivisi, e alle nuove amicizie.

Era l’alba i tre animaletti erano stanchi morti, Indi si fermò a dormire sul divano di Nanà, non era la prima volta che capitava, So si preparò il lettino nella sua nuova stanza. La gufetta stentava a credere che alla fine, quei due animaletti così testoni e cocciuti, avessero trovato un modo per comunicare, ma fortunatamente era accaduto,

Si sentiva grata alla vita perché quella notte, una grande amicizia era nata.

Si svegliarono nel tardo pomeriggio, Nanà era ancora stupefatta che quella casa enorme fosse tutta sua.

Normalmente a quell’ora Indi, si trovava già alla locanda, ma ieri notte era stato sigillato un patto di alleanza tra animali, si sarebbero protetti l’uno con l’altro, gli accordi tra animali sono una cosa molto seria.

Sistemò i cuscini del divano dove aveva dormito profondamente, si intravide riflesso nel vetro della finestra, aveva tutte le piume in testa spettinate, sul tavolo c’erano ancora gli schizzi che So aveva disegnato per lui, cominciava a capire il motivo che aveva spinto la sua amica ad aiutare quella creatura domestica. C’era qualcosa di molto speciale, senz’altro non era il classico animale da compagnia, aveva qualcosa che lo legava al Bosco, un non so ché di selvatico, pensava il pettirosso.

Nanà preparò il tè con i bastoncini di vaniglia e un pochino di zenzero, sul vassoio c’erano i biscottini di zucca, mangiarono tutti assieme, come fosse una abitudine consolidata.

“Silena sarà furiosa, sono stato molto scortese con lei ieri, appena scoprirà che non ho dormito al nido, mi lancerà tutti i piatti della locanda in testa” disse ridendo.

“Vai a raccoglierle qualche fiorellino d’inverno, sarà contenta del pensiero” suggerì sbadigliando la gufetta.

Il piccolo riccio disegnò sopra un foglietto un pettirosso, e una ranocchietta visti di spalle che si tenevano per la zampina.

“… Ecco, metti anche questo con i fiori” disse So porgendogli il disegno.

“Sembriamo proprio io e Silena, rimarrà senza parole, forse, il servizio di piatti verrà risparmiato. Vorrei passare la giornata insieme a voi ma devo volare alla taverna, è veramente tardissimo.

Grazie per questo bigliettino, credo proprio che salverà la mia vita sentimentale” disse il pettirosso cercando di sistemarsi le piume ribelli, salutò e volò via.


I racconti del riccio So e della gufetta Nanà, è un testo originale di Nicoletta Agosto, la voce narrante è di Renata Bertolas, la produzione e il sound design sono di Michael Hammer.

I racconti del RICCIO SO e della GUFETTA NANA’ li ascolti sulle piattaforme Amazon Music, Spotify, Google Podcast e Apple Podcast

Autore

  • Nicoletta Agosto

    Da bambina voleva diventare una pianista, una trapezista del circo o una Charlie’s Angels... Crescendo le idee sono cambiate tuttavia, sono rimaste sempre confuse. Durante questa lunga ricerca di senso su quale fosse esattamente il suo ruolo nel mondo, ha viaggiato molto, studiato filosofia ed imparato ad amare l’arte. Abita a Udine insieme al marito, alla figlia e al gatto Ortensia.

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Episodio 11