L’Ascensore a Udine, è su un binario morto.

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L’Ascensore a Udine, è su un binario morto.

Per te questa potrebbe essere una, non notizia, ma per tutti coloro che potrebbero trarne vantaggio, si tratta di una presa in giro.

Gli ascensori della stazione ferroviaria di Udine, sono di nuovo fuori uso.

Hai capito bene, essi erano appena entrati in funzione, e ora sono già fermi. Questo, è il secondo guasto in soli quaranta giorni di servizio.

Dopo anni di attesa per l’inaugurazione, sembrava finalmente tutto a posto, ma evidentemente il destino beffardo ha deciso diversamente.

E’ un guasto a un componente elettrico dell’impianto al primo binario, la causa dello stop degli ascensori. Ma come se non bastasse, per precauzione, hanno deciso di fermare anche quello tra i binari 4 e 5.

L’assessore comunale alla Mobilità, Ivano Marchiòl, si è fatto sentire, chiedendo rassicurazioni sulla ripresa del servizio. Ma a questo punto, chissà se le sue parole avranno avuto qualche effetto. Ci vorrà una vera magia, per far funzionare quegli ascensori, in modo decente.

La situazione era così critica, che durante l’Adunata nazionale degli alpini, Marchiòl, aveva fatto un sopralluogo per verificare l’effettiva funzionalità degli ascensori. è bello vedere che l’amministrazione si sta impegnando, ma sarebbe ancora meglio se gli ascensori funzionassero davvero.

Sembra che questa sia una storia senza fine. Dopo anni di lavori, ritardi, e problemi vari, gli ascensori erano finalmente entrati in funzione, ma ora siamo di nuovo al punto di partenza.

In ogni caso, l’amministrazione comunale sta cercando di trovare soluzioni, e sta valutando l’idea di creare una task-force di pronto intervento, per gestire eventuali futuri guasti. Vedremo se riusciranno a mettere in piedi questa geniale idea.

Gli ascensori della stazione di Udine sono diventati una leggenda, una storia da raccontare ai nipoti. Speriamo solo che un giorno, diventi una storia di successo, e non solo di guasti e delusioni.

Contributi alla puntata “L’Ascensore a Udine, è su un binario morto” in ordine di apparizione:

Palmiro Cangini – Zelig

Fanfara Brigata Alpina Cadore – Bassano del Grappa, 20 gennaio 2018

Corrado Guzzanti – Comici Italia1 (1998)

Adriano Celentano – Azzurro (1968)


UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.

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Autore

  • Michele Menegon

    Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla! A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 sono a lavorare per RADIO ITALIA NETWORK. Ideatore del programma radiofonico techno MASTER QUICK tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi: il più famoso è BARRACA DESTROY. Divento Direttore Artistico di RADIO ITALIA NETWORK nel 1996 e fui il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero avvenire attraverso i computer. Nel 2000 approdo alla casa discografica HIT MANIA in qualità di direttore generale lanciando il fenomeno LUNA POP. Nel 2001 ritorno alla radio e seguo lo start up del progetto RADIO LIFE GATE. Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company e parallelamente entro nel mondo del fitness ottenendo diverse certificazioni, dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al BOSE ecc. Dal 2008 sono Product Manager del prodotto leader nel mondo per la programmazione radio-televisiva MUSIC MASTER. Nel 2011 costruisco assieme ad Alessandro Bellicini il progetto digitale di GOLF TODAY e in seguito per le testate AMADEUS e SCI. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore PUBLIMASTER per le testate GOLF&TURISMO e SCIARE. Nel 2021 fondiamo la 3Mind che realizza il progetto NOTIZIE GOLF che poi lascio nel 2022. Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un Triathleta! Un cancro nel 2019 avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto oncologico di Udine sono ancora qui, con il mio tumore, a raccontare un'altra storia. Obiettivi futuri? Un Iroman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare la radio libera! Lo so, sono progetti utopistici, ma bellissimi.

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