Federico Spoletti: “Le ridondanze vanno evitate”

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Federico Spoletti: "Le ridondanze vanno evitate"
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Federico Spoletti: “Le ridondanze vanno evitate”

Determinato, si focalizza con intensità e tenacia, sugli obiettivi che si propone. Appassionato, è profondamente legato ai suoi affetti. Stacanovista sul lavoro, cede volentieri ai piaceri sensoriali della cucina. Riservato, preferisce collaborare solo con chi stima.

Federico Spoletti, con il cinema, è una storia di business o di amore?

Direi entrambi: È nato come amore, io l’ho fatto diventare un business. Ho capito che si poteva lavorare in un settore che ti permette di vedere tanti film pur non avendo un talento cinematografico in particolare. Quindi ho fondato SUBTI nel 2002 una società che traduce film da qualsiasi lingua in tutte le lingue, principalmente europee, e poi è venuta anche SUBTI ACCESS, che invece produce versioni accessibili per le persone con disabilità sensoriali, sottotitoli per i sordi e le persone ipoacusiche e l’audio descrizione per i ciechi e gli ipovedenti.

Perché scegliere di guardare un film sottotitolato, rinunciando alla comodità del doppiaggio?

Perché il doppiaggio non è una comodità, è una falsificazione. Un film doppiato è un altro film e un film sottotitolato bene non è faticoso sa seguire, anzi ti permette di entrare veramente in una cultura diversa dalla tua. Come fai a valutare la bravura di un attore ascoltando una voce diversa? Direi che è proprio un’esperienza diversa. Il doppiaggio nasce nei paesi dove c’è stato un periodo di regime totalitario. In Italia c’è stato il fascismo, c’era una legge che impediva la possibilità di fruire di un contenuto culturale nella sua versione originale e tutto veniva nazionalizzato, però è un falso storico, insomma. È anche vero che una volta il doppiaggio italiano era di altissima qualità. Ormai secondo me non è più così. I budget sono scesi, il lavoro si fa in tempi sempre più ridotti e insomma la qualità è minore, quindi molto meglio il film sottotitolato.

Oggi lei è un “Londoner”, cosa la tiene legato a Udine?

Forse gli amici e la montagna, che sono le cose che più mi mancano. Ma sono un “londoner”, nel senso che amo la multiculturalità, Amo tutto quello che ti offre una città internazionale come Londra, con tante opportunità che mi piace prendere. Mi piace molto Udine, ci torno volentieri, ma riparto anche volentieri.

Perché un appassionato di cinema deve ascoltare FRED.FM?

Perché Fred nasce proprio per promuovere l’esperienza unica del Festival del cinema e ho pensato che bisognava promuovere quell’esperienza unica, anche perché il festival ha tutta una serie di aspetti particolari legati alle retrospettive o ai film più piccoli e gli eventi collaterali, che non vengono di solito promossi dal media tradizionale che promuove le celebrities, ma non magari questo aspetto unico. E ho pensato che Fred era la possibilità per parlare approfonditamente di cinema per un pubblico di appassionati, ma anche di professionisti.

Frequentare la montagna è ricerca di equilibrio o pura passione?

Credo passione perché penso di essere abbastanza equilibrato, indipendentemente dalla montagna, anche se qualcuno dirà di no. Però sì, è una passione che mi riporta all’infanzia. Mi sento benissimo quando sono in montagna cammino come un cerbiatto.

Qual è l’importanza di garantire l’accessibilità dei contenuti multimediali alle persone con disabilità sensoriali?

È fondamentale. Primo, perché lo dice la legge è un diritto e tutte le persone, anche con disabilità sensoriali, devono poter fruire dei contenuti culturali su basi di uguaglianza rispetto alle altre persone. La cultura è parte della nostra vita, va vissuta. Però una persona su sei a un certo punto vive una forma di disabilità sensoriale. Si diventa sordi prima si vede di meno prima, se pensiamo all’Italia, più del 30% della popolazione ha più di 65 anni. Quindi sono anche i numeri importanti che riguardano tutti ed è giusto che tutti abbiano la possibilità di vivere la magia del cinema o anche la magia del Festival del cinema. È per questo che ho fondato anche da poco INCINEMA, che è il primo festival accessibile in Italia.

Lei è Tosto per credo, o per carattere?

Non so se sono tosto. Sono cocciuto quando voglio fare qualcosa insisto e non sempre, ma molte volte raggiungo un risultato. Credo quindi per per carattere.

Che sottotitolo metterebbe sotto l’immagine di lei bambino che dorme sul sedile posteriore nell’auto dei suoi genitori?

Ma, nessuno perché i sottotitoli traducono un dialogo. In questo caso vedo una situazione di silenzio. Oppure, se sono sottotitoli per i sordi danno indicazioni aggiuntive, ma qui non c’è niente da aggiungere. Le ridondanze vanno evitate nella sottotitolazione.


UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.

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Autore

  • Michele Menegon

    Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla! A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 sono a lavorare per RADIO ITALIA NETWORK. Ideatore del programma radiofonico techno MASTER QUICK tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi: il più famoso è BARRACA DESTROY. Divento Direttore Artistico di RADIO ITALIA NETWORK nel 1996 e fui il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero avvenire attraverso i computer. Nel 2000 approdo alla casa discografica HIT MANIA in qualità di direttore generale lanciando il fenomeno LUNA POP. Nel 2001 ritorno alla radio e seguo lo start up del progetto RADIO LIFE GATE. Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company e parallelamente entro nel mondo del fitness ottenendo diverse certificazioni, dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al BOSE ecc. Dal 2008 sono Product Manager del prodotto leader nel mondo per la programmazione radio-televisiva MUSIC MASTER. Nel 2011 costruisco assieme ad Alessandro Bellicini il progetto digitale di GOLF TODAY e in seguito per le testate AMADEUS e SCI. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore PUBLIMASTER per le testate GOLF&TURISMO e SCIARE. Nel 2021 fondiamo la 3Mind che realizza il progetto NOTIZIE GOLF che poi lascio nel 2022. Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un Triathleta! Un cancro nel 2019 avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto oncologico di Udine sono ancora qui, con il mio tumore, a raccontare un'altra storia. Obiettivi futuri? Un Iroman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare la radio libera! Lo so, sono progetti utopistici, ma bellissimi.

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