Raffaella Baruzzo “La mia mamma dice che sono come il vento”
Energica e impulsiva, intraprende nuove esperienze senza esitazione. Possiede un’intelligenza sociale che la rende estremamente comunicativa. Guidata dal suo istinto, persegue i suoi obiettivi con determinazione. Ottimista, affronta la vita con gioia. Competitiva e assertiva, si definisce una iena quando è al comando.
Raffaella Baruzzo, standole strette le definizioni, come preferirebbe presentarsi?
Con una definizione dalla mia mamma: “Come il vento”.
È grazie all’agopuntura che ha scoperto l’amore per il cioccolato?
Sì, in qualche modo sì, nel senso che quando sono arrivata a Londra e avevo i calcoli ai reni ho deciso di curarli con l’agopuntura, quindi senza un intervento allopatico, e ogni mercoledì mattina facevo questa seduta con un agopuntore che si chiamava James. In qualche modo nella mia, se vogliamo, ingenuità spirituale, chiamiamola così, una mattina gli ho detto che, finite le sessioni, io sentivo questo profumo straordinario di cioccolato e che lo reputavo all’apertura dei miei chakra superiori o qualcosa del genere, da lui operati con l’agopuntura. Invece lui molto semplicemente, mi ha detto: Guarda, perché non mi segui nello scantinato, tra virgolette, nel basement della nostra casa dove mia moglie ha una cucina di cioccolato. Io chiesi: Una cucina di cioccolato per un lavoro, per un hobby, qualcosa con il quale si mantiene. E quindi ho scoperto l’esistenza all’epoca di questa cucina di cioccolato, che era la cucina di cioccolato di ROCOCO all’epoca. E così è cominciata la mia storia con il cioccolato.
In che modo l’esperienza in Sud America ha influenzato la sua vita?
Prevalentemente perché io avevo un’idea romantica del Sud America prima della partenza e ho dovuto fare una scelta tra l’idea romantica con la quale ero partita e la realtà nella quale mi sono trovata. E in qualche modo dover accettare la realtà è stato determinante nella mia formazione, perché se avessi dovuto contraddire con quello che ho incontrato la mia idea romantica me ne sarei andata immediatamente, mentre invece dover affrontare la realtà per quello che era ha sicuramente cambiato il percorso della mia vita.
Se dovesse pensare a un’installazione di cioccolato per Udine, quale sarebbe?
Allora, un’installazione, secondo me, partirei dalla consistenza, quello che si chiama in inglese texture, e secondo me una delle consistenze più interessanti è quella del frico. Quindi io farai una piazza di frico!
Lei è una creativa ed una Excel Lover. Questo mix ha più vantaggi o più celle?
Allora, è molto difficile a volte poter spiegare che ho questa parte analitica molto pronunciata e allo stesso tempo sono un creativo. Non sono un creativo, come dico io, “espressista”, cioè non ho la necessità di esprimermi, io preferisco risolvere un problema. Quindi per quanto riguarda il mix tra Excel e la creatività, sono due strumenti per me che sono utili, nella maggior parte dei casi, a risolvere un problema per un mio cliente.
Lei risolve i problemi degli altri: il segreto è un bagno caldo e la musica classica?
Sì, io penso che un bagno caldo con la musica classica sia una panacea per qualunque essere umano.
Cosa l’appassiona tanto dell’animo umano?
La possibilità. Il fatto che non sai mai come si declina la possibilità negli altri. Quindi il fatto che chiunque ha una possibilità.
Da bambina lei voleva diventare pasticciera. Il sogno si è realizzato?
In qualche modo sì e no, ovvero ho realizzato la possibilità di stupire, in qualche modo, che era la cosa che mi affascinava di più nella pasticceria. Quindi il fatto di creare un momento di sorpresa e di gioia sono quello che sono riuscita a realizzare.
UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.
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