Fabio Santini, il Trader magnetico dall’animo felino

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Fabio Santini, il Trader magnetico dall’animo felino
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Fabio Santini, il Trader magnetico dall’animo felino.

Nel suo sguardo, si cela la forza di un ciclone. Disciplinato, crede nell’impegno come cura medicale ai fatti della vita. Determinato e persistente, possiede doti di pazienza e riflessione, che mescola con la sua innata impulsività.

Amante della natura e della stabilità, ha sviluppato un forte senso della gestione finanziaria. Testardo e sensuale, dispone di una potente presenza magnetica.

Fabio Santini, lei si definisce un egoista. Me lo declini!

Non mi sono mai sposato per scelta. Direi che per un uomo questa è quasi l’espressione massima dell’egoismo. Però mi reputo un buon amico e dotato di buona salute, restituisco questa fortuna donando sangue.

Quando inizia la sua militanza politica?

La militanza politica comincia al liceo, poi l’abbandono durante il periodo universitario. Torno a Udine, mi avvicino seguendo le campagne elettorali di qualche amico e poi il grande innamoramento del fare per fermare il declino, strangolato nella culla per colpa di Oscar Giannino.

Negli anni ‘90 è socio dello storico locale MABEBA. Che esperienza è stata?

Bella, bellissima la realizzazione di un sogno di un ragazzino che comincia a lavorare a 15 anni. Come tanti della mia generazione, facendo le stagioni al mare, si chiudeva il locale e andavamo in discoteca, io e il mio amico Antonio Burigato e guardandoci ci dicemmo, “ma prima o poi, un giorno nella vita, forse faremo anche questa avventura”. E lui divenne il DJ Tony Moses e io ebbi l’occasione di entrare in società, quelli che aprirono il Mabeba e quindi realizzai il sogno del ragazzino.

Diventa poi un Trader Indipendente. Cosa l’ha affascinata di questo mondo?

La complessità e l’indipendenza che questo mondo ti offre. La responsabilizzazione. Sei solo non dipendi da nessuno. Le tue scelte le paghi sulla tua pelle. Sei indipendente.

Da IRON MAN, cosa significa per lei il Triathlon?

Sono 22 anni che faccio triathlon. È un terzo della mia vita. Mi ha dato tantissimo. Ha aumentato la mia capacità di disciplina, ha aumentato la mia capacità di organizzazione del tempo. Mi fa molto bene dal punto di vista della salute, mi ha aiutato tantissimo a risalire la china, dopo diversi infortuni che ho avuto indipendenti dallo sport, e quindi mi ha messo degli obiettivi che dovevo assolutamente ragione.

Quando diventa immoderato?

Allora immoderato ci sono due date. Allora il moderato è IM maiuscola moderato, è l’8 luglio 2007, quando concludo il mio primo IRON MAN, immoderato, tutto minuscolo, nel 2013 fondo con nove amici il Circolo di Fare per fermare il Declino, che chiamiamo “gli immoderati” e quindi da quel momento diventiamo immoderati in politica.

Determinato, lei non ama la resa. Qual’è stata la sfida più difficile.

La più difficile in assoluto è stata l’ultima edizione dell’Aquaticrunner perché lì è stata la prima volta in cui mi sono sentito completamente impotente rispetto alla forza della natura e ho pensato che forse per la prima volta avrei dovuto desistere. Invece, quella è una gara speciale e sono sempre aiutato in quella gara lì, da anime di amici che non ci sono più, che mi guardano da sopra e che portano all’arrivo.

Un giorno incontra Gordon…

Casualmente al supermercato incontro Rossella, che aveva una coppia di blu di Russia, che avevano appena avuto una cucciolata, e fa vedere le foto alla cassiera. Io sento il discorso la fermo, chiedo se uno di questi cuccioli poteva darmelo, e dopo pochi mesi me lo porta a casa e io e Gordon ci guardiamo la prima volta ed è stato un imprinting incredibile e siamo diventati inseparabili.

Lei, mescola pazienza ed impulsività. In quali dosi!

Passa da uno zero di pazienza e 100 di impulsività della gioventù ad arrivare allo stato attuale in cui, grazie allo sport, grazie alla mia compagna, grazie a Gordon, grazie anche al mio lavoro, siamo passati a un 40/60, ma c’è tempo per migliorare ancora.

Se Udine fosse un derivato, quanto investirebbe del suo capitale su questa città?

Se immagino che sia un derivato, possa sfruttare tranquillamente l’effetto leva del derivato, per cui mi basta un 10% per portare il tutto al 100%.

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UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.

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Autore

  • Michele Menegon

    Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla! A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 sono a lavorare per RADIO ITALIA NETWORK. Ideatore del programma radiofonico techno MASTER QUICK tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi: il più famoso è BARRACA DESTROY. Divento Direttore Artistico di RADIO ITALIA NETWORK nel 1996 e fui il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero avvenire attraverso i computer. Nel 2000 approdo alla casa discografica HIT MANIA in qualità di direttore generale lanciando il fenomeno LUNA POP. Nel 2001 ritorno alla radio e seguo lo start up del progetto RADIO LIFE GATE. Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company e parallelamente entro nel mondo del fitness ottenendo diverse certificazioni, dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al BOSE ecc. Dal 2008 sono Product Manager del prodotto leader nel mondo per la programmazione radio-televisiva MUSIC MASTER. Nel 2011 costruisco assieme ad Alessandro Bellicini il progetto digitale di GOLF TODAY e in seguito per le testate AMADEUS e SCI. Nel 2019 portiamo il know-how all’editore PUBLIMASTER per le testate GOLF&TURISMO e SCIARE. Nel 2021 fondiamo la 3Mind che realizza il progetto NOTIZIE GOLF che poi lascio nel 2022. Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un Triathleta! Un cancro nel 2019 avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto oncologico di Udine sono ancora qui, con il mio tumore, a raccontare un'altra storia. Obiettivi futuri? Un Iroman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare la radio libera! Lo so, sono progetti utopistici, ma bellissimi.

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