Bike Night, molte luci e poche frecce per un avventura vissuta intensamente

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Bike Night, molte luci e poche frecce per un avventura vissuta intensamente
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Bike Night, molte luci e poche frecce per un avventura vissuta intensamente.

Domenica 16 luglio, a Udine, si è conclusa la sesta edizione della Bike Night, che ha visto un folto gruppo di audaci ciclisti, affrontare in notturna la spettacolare Ciclovia Alpe Adria.

Anche io ho partecipato a questo evento. Ed ora ti racconterò come è andata.

Alle ore 21, assieme alla mia Mountain Bike, mi iscrivo alla gara. No! La Bike Night non è una gara! E l’organizzatore al microfono ce lo ricorda diverse volte. Ma chi ci crede davvero!?

A mezzanotte, una carovana di 1.000 luci scortata dalla Polizia Municipale, si lancia all’assalto dell’ippovìa. In regime di bandiera gialla, mi porto tra i primi 50 per non rimanere intruppato.

La Polizia ci molla e si scatena la bagarre. Tutti tengono la posizione rimanendo prudenti. Eppure, uno spericolato ciclista pensa bene di sbattere contro un cartello pubblicitario, ignorando una curva.

Quell’incidente mi fa capire che nel gruppo diverse persone non conoscono il percorso. Arrivato al primo ristoro saluto Giuliana Ganzini, ma non mi fermo. I miei rifornimenti li ho tutti nello zaino.

Da Vendoglio affronto un problema che si ripeterà lungo tutto il tragitto: le poche indicazioni sul percorso. Mi fido della traccia sul mio Garmin, e riprendo a pedalare.

Un gruppo di Gravelisti mi raggiunge, e penso che sia il momento di sfruttare la loro scia, ma ben presto mi accorgo che sono io, a tirare tutti!

Arrivati a Venzone lascio i gravelisti fare colazione, e proseguo verso la meta.

Il buio è più buio di quanto si possa immaginare. Mi sento inghiottito dalle tenebre, ma rapidamente raggiungo Carnia, e prendo la ciclabile.

Mi rilasso, mangio, e penso che solo il sonno potrebbe fermarmi. Ma non avevo considerato le gallerie, che si rivelano luoghi gelidi ed inospitali.

Altri quattro gravelisti mi raggiungono. Tre passano, ed uno rallenta. Insieme, condividendo luci e qualche racconto, arriviamo al terzo ristoro.

A Chiusaforte un ciclista in mountain bike mi parte davanti. Il suo passo è migliore, e si allontana. Dopo un po’ lo raggiungo, ci presentiamo, lui si chiama Massimo.

Mancano pochi minuti alle 5. Decidiamo di tagliare il traguardo insieme, e ci congratuliamo davanti a un cappuccino e una brioche.

Ma per me non è finita. Ora, devo tornare indietro. Sono in discesa e penso a ciò che ho appena fatto. Mi emoziono, e piango.

Arrivato a Carnia comprendo che il lungo rettilìneo che mi riporterà al punto di partenza  sarà il tratto più duro. Faccio una tappa borracce all’altezza di Tarcento, ed una seconda a Tricesimo.

Alle porte di Udine, i dolori spariscono e il pensiero va al traguardo, che raggiungo alle 9 del mattino. Fermo il Garmin a 182 chilometri e chiedo a una turista tedesca di farmi una foto.

È finita! Sono finito! È stato pazzesco!

Ringrazio l’organizzazione della Bike Night per questa straordinaria avventura. Un solo consiglio per il prossimo anno: pensiamo meglio al numero, alla forma, e alla collocazione delle frecce sul percorso.

Contributi alla puntata “Bike Night, molte luci e poche frecce per un avventura vissuta intensamente” in ordine di apparizione:

Christopher Cross – Ride Like The Wind (1979)

FILM – Fantozzi contro tutti (1980)

Libellule – Bicicletta (2022)

Queen – Bicycle Race (1978)

Frankie Hi-NRG MC – Pedala (2014)

Carlos Vives & Shakira – La Bicicleta (2017)


UDINESI DENTRO è un podcast originale di Michele Menegon, la voce della sigla è di Gianmarco Ceconi, la voce sintetica di Vittorio, la musica di Massimo Cum, la post produzione e il sound design di Michael Hammer.

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Autore

  • Michele Menegon

    Se indossi una maschera che funziona, è ora di cambiarla!

    A 18 anni entro a far parte dello staff di una radio locale e nel 1989 approdo a Radio Italia Network.

    Ideatore del programma radiofonico techno Master Quick, tra il 1992 e il 1995 produco alcuni dischi, il più famoso dei quali è Barraca Destroy.

    Nel 1996 divento Direttore Artistico di Radio Italia Network e sono il primo in Italia a credere che la gestione e la messa in onda della radio dovessero passare attraverso i computer.

    Nel 2000 entro nella casa discografica Hit Mania come Direttore Generale, lanciando il fenomeno Lùnapop.

    Nel 2001 torno alla radio per seguire lo start-up del progetto Radio LifeGate.

    Dal 2002 al 2007 mi occupo di consulenza artistica per agenzie pubblicitarie e web company, e in parallelo entro nel mondo del fitness, ottenendo diverse certificazioni: dal Pilates al Rowing, dallo Spinning al Bose ecc.

    Dal 2008 sono Product Manager di Music Master, il software leader mondiale per la programmazione radio-televisiva.

    Nel 2011 costruisco con Alessandro Bellicini il progetto digitale di Golf Today, seguito poi dalle testate Amadeus e Sci.

    Nel 2019 portiamo il know-how all’editore Publimaster per le testate Golf & Turismo e Sciare.

    Nel 2021 fondiamo 3Mind, con cui nasce il progetto Notizie Golf, che lascio nel 2022.

    Nel 2023 lancio il progetto Udine Podcast, con l’obiettivo di produrre podcast realizzati da udinesi.

    Il primo è Udinesi Dentro, ma oggi la piattaforma ospita anche:

    Manca il Sale di Annalisa Sandri

    I racconti di So e Nanà di Nicoletta Agosto

    DiscoSauro di Alessandro De Cillia

    Radici in Stoffa di Silvia Cacitti

    Spazio Comune, realizzato per l’azienda Chiurlo.

    Lo sport ha preso il sopravvento e sono diventato un triathleta.

    Un cancro, nel 2019, avrebbe potuto fermare tutto, ma grazie al reparto di oncologia di Udine sono ancora qui — con il mio tumore — a raccontare un’altra storia.

    Obiettivi futuri?

    Completare un Ironman prima dei 60 anni e costruire una palestra radiofonica dove insegnare ai ragazzi a fare radio libera!

    Lo so, sono progetti utopici. Ma bellissimi.

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